Quello che non sapeva Torquato Accetto era che, quattro secoli dopo, qualcuno avrebbe nominato la sua opera in un blog per sdoganare alcuni comportamenti femminili.
Mi spiego. Quanti di voi sono state vittima di un rifiuto da parte di una donna?
Ora, posto che quella donna non sono io (secondo la mia etica negarsi a un uomo è immorale, perché il rifiuto lo incattivisce innescando tutta una serie di conseguenze karmiche che son certa di aver già illustrato in altra sede), penso che più o meno tutti si siano trovati nella spiacevole situazione di prendersi un due di picche. Bene, quello che vi dico oggi, è che la donna in questione stava dissimulando. Avete capito bene, dissimulando. Ma dissimulando cosa? Ma la sua natura più intima, i suoi palpitanti sentimenti, le sue speranze più private, ovvio. Ma visto che parlo ai maschi, esemplifichiamo in due semplici principi generali con relativi esempi.
1. Un rifiuto netto, non è mai un rifiuto. E' un consenso smaccato.
Tempo addietro, quando ancora ero molto giovane e non mi attenevo alla rigida etica del "non-no", avevo una cotta per un ragazzo.
Situazione: estate, casa al mare, due coppie, io e lui nella stessa stanza, vaga ubriachezza di entrambi. Decido di lanciarmi.
SOY: "bè direi che il motivo per cui hanno invitato proprio me e te a stare qui con loro è evidente, vogliono appaiarci".
X. : "Dici?"-con sguardo speranzoso- "Ma perché, tu ci staresti con me?".
SOY: "No, mai, ma figurati!".
Ovviamente calò il silenzio (fatta eccezione, dopo mezz'ora, per i tonfi sordi della mia testa contro le mattonelle - anzi ragazzi, se mi leggete, sappiate che quel rumore ritmico proveniente dal bagno che vi svegliò quella notte, ero io a produrlo).
Chiaramente il ragazzo non aveva capito le motivazioni del mio diniego: troppo interesse si era tramutato in una chiusura. Sarebbe stato sufficiente ripensare a Torquato Accetto per capirlo.
2. Mezzo rifiuto è un rifiuto sicuro.
Corollario: la quantità delle argomentazioni che una donna affastella per giustificare un rifiuto è inversamente proporzionale alle chance che avete di farla ricredere.
Per dirla in breve, a questa categoria appartengono le cosiddette "profumiere", cioè quelle che fanno baluginare la possibilità di un "oltre" (non parliamo di un oltre metafisico/montaliano, in caso qualcuno se lo stesse domandando), e poi, con ancora il capezzolo nella vostra bocca, vi dicono che non se la sentono di continuare.
I motivi addotti di solito non sono assolutamente richiesti (trattasi di tipica excusatio non petita) , sono variegati e tendono a combinarsi in un coacervo di nevrosi che fiaccherebbe il desiderio sessuale di un carcerato: rotture traumatiche, desiderio di concentrarsi solo sulla propria carriera, problematiche con la figura paterna, ex fidanzati bastardi. Di certo c'è solo che voi, a differenza degli ex fidanzati bastardi (una categoria verso la quale mi sento di spezzare una lancia perché fornisce sempre una scusa valida per rifiutare un uomo), siete delle persone speciali. E che a voi non la darà mai.
Quindi vi conviene concentrare le vostre energie su quelle che dissimulano il proprio interesse. Superato l'ostacolo della dissimulazione, vi imbatterete in quello della simulazione. Ma quello è già un buon segno, vorrà dire che avrete aggirato il due di picche.