"Tornerò a scrivere non appena mi andrà di ammorbarvi con la mia depressione".
Cioè, tipo, adesso mi va una cifra, quindi vi parlerò dell'Irlanda: sono stata depressa anche lì, e ho trascorso le notti con gli occhi sgranati fissando il soffitto nel tentativo di reprimere una crisi di panico. Ogni tentativo di attribuire la cosa ai visi inquietanti degli innumerevoli signori O'Donnell proprietari degli innumerevoli bed and breakfast e al generale alone di follia che si respirava nelle loro stanze (rosa, infiocchettate, con tanto di baldacchino e bambole di ceramica dagli occhi spiritati) è fallito, e la sensazione di angoscia è continuata anche una volta tornata a casa. (Questo non è comunque significativo, perché qui di aloni di follia ne sappiamo più degli irlandesi, si può dire che li abbiamo inventati noi). Ad ogni modo.
Dalla prospettiva di una persona in profonda crisi ormonal-esistenziale (che nel mio caso è lo stesso, essendo la mia esistenza governata al 90% da ormoni), il posto di certo più appetibile sono le famosissime Cliffs of Moher. Le stradine sterrate - sempre rigorosamente con limite a 100 km/h - che conducono alle scogliere, offrono al depresso (motivate) speranze di ricongiungersi all'Eterno: fangose, spesso allagate da masse d'acqua non identificate, a doppio senso di marcia, illudono il soggetto in crisi che ci possa essere una fine alla sofferenza, se si aggiunge poi l'obbligo di guidare dal lato sbagliato - perché quello è il lato sbagliato - , allora sì che si intravede la luce alla fine del tunnel. Si arriva così alle scogliere, che ho visitato mentre erano battute dalla bora e da un acquazzone a vento che le rendeva amabilmente scivolose sui bordi. Peccato che la foto che ho caricato sia un po' piccola, altrimenti potreste vedermi sopra le rovine del castelletto, perché avevo paura che lanciarmi dalle scogliere non fosse sufficiente e pensavo che fosse il caso di aggiungere qualche altro metro al salto nel blu. Ad ogni modo un posto veramente suggestivo, solo non fatevi beccare dalle guardie nell'atto di spiccare il volo o niente mission accomplished.
Altri posti, sempre nella stessa ottica distorta, con i pensieri che essi hanno suscitato:
- il Burren, zona sassosa e vagamente lunare: perfetta istantanea della waste land interiore del depresso (io), e causa di innumerevoli nevrosi del guidatore (lui), ormai in totale simbiosi con la voce femminile del Garmin;
- la città di Limerick, di cui MacGrath ha fatto un ritratto che definirei lusinghiero ne Le ceneri di Angela: "allora esiste un luogo più squallido e desolato della mia anima";
- il Ring of Kerry: (pensiero indirizzato all'autista) "e su, lo vedi quello strapiombo? che aspetti?", o alternativamente "vorrei essere una pecora e brucare tutto il giorno".
- il Connemara: "quanta bellezza. peccato che risucchiata come sono da questo buco nero non riesca a provare gioia" o alternativamente "quasi quasi mi faccio suora alla Kylemore Abbey, così la smetto di avere problemi con gli uomini".
- Galway e Dublino: "ma che cacchio ha tutta sta gente da cantare e ballare?" e anche "una pinta di guinness per favore*, ché ho bisogno di obnubilarmi, grazie".
E insomma, questa è stata l'Irlanda per me. Pioggia, freddo, Guinness e una quantità di pecore incredibile. E stranamente, nonostante tutto, la vacanza più bella della mia vita.
Cioè, tipo, adesso mi va una cifra, quindi vi parlerò dell'Irlanda: sono stata depressa anche lì, e ho trascorso le notti con gli occhi sgranati fissando il soffitto nel tentativo di reprimere una crisi di panico. Ogni tentativo di attribuire la cosa ai visi inquietanti degli innumerevoli signori O'Donnell proprietari degli innumerevoli bed and breakfast e al generale alone di follia che si respirava nelle loro stanze (rosa, infiocchettate, con tanto di baldacchino e bambole di ceramica dagli occhi spiritati) è fallito, e la sensazione di angoscia è continuata anche una volta tornata a casa. (Questo non è comunque significativo, perché qui di aloni di follia ne sappiamo più degli irlandesi, si può dire che li abbiamo inventati noi). Ad ogni modo.
Dalla prospettiva di una persona in profonda crisi ormonal-esistenziale (che nel mio caso è lo stesso, essendo la mia esistenza governata al 90% da ormoni), il posto di certo più appetibile sono le famosissime Cliffs of Moher. Le stradine sterrate - sempre rigorosamente con limite a 100 km/h - che conducono alle scogliere, offrono al depresso (motivate) speranze di ricongiungersi all'Eterno: fangose, spesso allagate da masse d'acqua non identificate, a doppio senso di marcia, illudono il soggetto in crisi che ci possa essere una fine alla sofferenza, se si aggiunge poi l'obbligo di guidare dal lato sbagliato - perché quello è il lato sbagliato - , allora sì che si intravede la luce alla fine del tunnel. Si arriva così alle scogliere, che ho visitato mentre erano battute dalla bora e da un acquazzone a vento che le rendeva amabilmente scivolose sui bordi. Peccato che la foto che ho caricato sia un po' piccola, altrimenti potreste vedermi sopra le rovine del castelletto, perché avevo paura che lanciarmi dalle scogliere non fosse sufficiente e pensavo che fosse il caso di aggiungere qualche altro metro al salto nel blu. Ad ogni modo un posto veramente suggestivo, solo non fatevi beccare dalle guardie nell'atto di spiccare il volo o niente mission accomplished.
Altri posti, sempre nella stessa ottica distorta, con i pensieri che essi hanno suscitato:
- il Burren, zona sassosa e vagamente lunare: perfetta istantanea della waste land interiore del depresso (io), e causa di innumerevoli nevrosi del guidatore (lui), ormai in totale simbiosi con la voce femminile del Garmin;
- la città di Limerick, di cui MacGrath ha fatto un ritratto che definirei lusinghiero ne Le ceneri di Angela: "allora esiste un luogo più squallido e desolato della mia anima";
- il Ring of Kerry: (pensiero indirizzato all'autista) "e su, lo vedi quello strapiombo? che aspetti?", o alternativamente "vorrei essere una pecora e brucare tutto il giorno".
- il Connemara: "quanta bellezza. peccato che risucchiata come sono da questo buco nero non riesca a provare gioia" o alternativamente "quasi quasi mi faccio suora alla Kylemore Abbey, così la smetto di avere problemi con gli uomini".
- Galway e Dublino: "ma che cacchio ha tutta sta gente da cantare e ballare?" e anche "una pinta di guinness per favore*, ché ho bisogno di obnubilarmi, grazie".
E insomma, questa è stata l'Irlanda per me. Pioggia, freddo, Guinness e una quantità di pecore incredibile. E stranamente, nonostante tutto, la vacanza più bella della mia vita.
22 comments:
l'Irlanda va alla grande in questo periodo a quanto pare, e io non ne so mai nulla
Posso dirti bentornata o rischio di peggiorare il tuo stato depressivo? :D
ogni vacanza è bella se ci metti delle pecore
da parecchio non passavo...ti saluto e mi congratulo per il post...davvero divertente!
life sucks ma a volte diverte...
dovevi restare...
in ITALIA!
in ITALIA ovviemente urlato con la voce di Fabri Fibra ... pensa invece che io sono depresso a GENOVA !!!!
La città più vecchia d'europa ... con il maggior tasso di tassi ... con le fighe più di legno e la speranza di un lavoro uguale a quella del baco da seta che vuole cagare lana ....
Sun, quando sarai meno depressa ti spieghero' perche' quello NON e' il lato sbagliato della strada.
Nel frattempo, leggiti "L'uomo dei dadi". Il mio ultimo blog e' stato scritto per convincerti che vale la pena. Aspetto con curiosita' un tuo blog in merito.
PS mio padre era un'amante della Guinness e ci ha rinunciato perche' il giorno dopo portava non al "hangover" ma alla depressione. Meglio lo champagne o il gin tonic se non vuoi soffrire.
Ho capito che sei depressa, ma il dettaglio pulp delle stanze rosa infiocchettate potevi anche risparmiarcelo...
oh oh ma anche tu?????????? finiva che ci incontravamo in irlanda! IHIIH stupenda irlandaaaa
Adesso mi sento tutta ammorbata...d'Irlanda (e di pecore). Dicono che la Nuova Zelanda abbia più concentrazione di pecore dell'Irlanda, perchè non vai a controlalre?
Se la depressione è vera...aiutati. Stare depressi non è una bella sensazione. Ciau.
@ossimorosa: pensavo la spagna fosse molto più in voga a dire il vero!
@ross: ma certo che puoi, dubito qualcosa possa peggiorarlo o migliorarlo. al momento sta migliorando, ma i motivi sono ignoti, e comunque non dipendono da me :)
@ gb: concordo al 100%. sono la cosa più morbida in cui ficcare il naso (!?!)
@spiderfedix: grazie! avevo letto per sbaglio "life sucks sucks" e già stavo per menarmela, ma poi ho capito che non paraculavi :)
@indiano: vero, spezzata di gambe a casa mia l'anno prossimo!
@zurli: fila a scrivere il blog sulla nuova piattaforma, nullafacente! :)
@bari blogs: meglio se lo spieghi ora finché non sono totalmente lucida se vuoi avere qualche remota possibilità di convincermi (non sto così rovinata, comunque).
Mi consola sapere che non sono l'unica che si alza depressa dopo una serata dedicata alla guinness, ma ti vedo estremamente ferrato in argomento "sbronze".
"hello everybody, my name is Paul, and I'm an alcoholic"
"helloooo pauuuul!"
P.S. lo compro, se tutti i libri sono come Io sono charlotte simmons, vale la pena seguire i tuoi consigli letterari.
@clotilde: dovevo condividerlo con qualcuno, il solo ricordo mi tormenta, comprendimi!
@fly: gesù nello stesso posto, nello stesso periodo. avremmo potuto fare un piccolo raduno blogger distaccato!
@alzata con pugno: ti dirò, ho addirittura scovato un sito con offerte di lavoro per la nuova zelanda. quasi quasi ci faccio un pensierino...ad ogni modo hai ragione, mi sto aiutando. vedremo come va.
Sun
Beeeeeeeehntornata.
Temo di aver aggravato la tua depressione :D
Bentornata!
Credo di essere rimasta l'unica italiana a non essere mai stata in Irlanda: dovrò rimediare!
ahaha, come capisco, limerick é la cittá piú triste e desolata che abbia visto..
adoro il connemara e le cliffs of moher, anche se mi girava la testa sullo strapiombo :)
bentornata!
beh se vai nelle grandi città sì, se invece giri per paesi dimenticati da dio trovi vecchi che vagano per le strade a dorso d'asino
Sito con offerte di lavoro in Nuova Zelanda? Interessante, mi dai il link?
Quanto mi piacerebbe andarci!!!
Beh cmq io sono andata molto più vicino, ovvero in abruzzo, e il freddo e la pioggia li ho beccati lo stesso! Con il risultato che la vacanza si è un pò fottuta, e ora che sono tornata a casa sto riccamente schiumando ancora peggio di quanto avrei fatto se avessi preso il fresco normale (un pò contorto, ma si capisce no?).
Besitos!
Suppongo che quando e se dovesse trapelar uno smodato entusiasmo nei tuoi racconti...dietro, in realtà,si celi uno sfrantumamento di palle incommnsurabile!
Quanto British Understatement hai messo in valigia?
Non ho precisato se all'andata o al ritorno :D)
Welcome back
Tibi
Mi hai fatto venir voglia di andare in Irlanda. L'unica cosa che mi trattiene ancora è vedere come ognuno si ritrovi una qualche sfiga apocalittica o prima o durante o dopo la vacanza.
Bah.
Ciao cava, teniamoci in contatto. :P
Fantastica vacanza sicuramente... sarà una delle mie prossime mete!
CINEMAeVIAGGI
Dai, Sun, esci da dietro le nuvole e scrivi qualcosa! Please. (Per rispetto nei tuoi confronti, ho evitato di usare i puntini).
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