Yes, darling. Life sucks

Learning how to cope since 1982

Apri gli occhi in una mansarda assolata alle 7.20, resti qualche minuto a goderti il cotone fresco delle lenzuola e il silenzio che entra dalle grandi finestre spalancate. Ti crogioli ancora qualche minuto al pensiero dell'ennesima giornata di mare cristallino e chiacchiere amichevoli sotto il sole a picco.
Poi finalmente ti alzi. Ti sciacqui la faccia con l'acqua fresca, ti sollevi i capelli, ti rassetti la lunga camicia da notte bianca e, scalza e in punta di piedi come quando da bambina rubavi qualche biscotto dalla dispensa, vai in cucina. Ti versi un bicchiere di spremuta d'arancia nella cucina vuota, poi pensi che sarebbe bello sorseggiarlo sul balcone.
E così è. Dalla grande portafinestra si intravede qualche sprazzo di verde e il mare scintillare in lontanza. Col sorriso sulle labbra e il bicchiere in mano ti avvicini alla ringhiera, sentendoti l'eroina romantica di chissà quale famoso telefilm, che ha vinto le sue nevrosi e finalmente, dopo tanti drammi e fatiche, guarda al futuro radioso che ha davanti a sè nel patio della sua casa agli Hamptons. 
Sì, è proprio l'alba di un nuovo giorno. L'inizio di un'altra vita, un momento di rivoluzione in cui tutto refluisce, e io lo vivo in un sospiro, arrotolandomi su un dito una ciocca di capelli sfuggita e godendomi una meravigliosa spremuta e la barbarica baldanza delle enormi piante di basilico accanto a me.
Ma soprattutto ricacciando, per quanto mi è possibile, la spiacevole sensazione di freddo umido sotto il piede sinistro, che ho posato come un'idiota sul vomito del gatto.

Ci cadrete anche voi, immagino, nella tentazione di ritenere settembre un nuovo inizio, come (e forse più) di gennaio e di costruirvi una lista di buoni propositi da mettere in atto al rientro nella vita quotidiana dopo la parentesi delle ferie.
L'anno scorso avevo solo un desiderio, che il tempo passasse.
Il tempo è passato, ma io sono esattamente dov'ero un anno fa.
All'incertezza, allo sconforto, alla rabbia di allora, si è però aggiunta quella che potrebbe essere la svista più grande della mia vita. La rinuncia peggiore che io potessi fare: la rinuncia al sentirmi amata, e alla parte vitale, infuocata, emotiva e  fragile che -mio malgrado- posseggo anch'io. E il bello è che forse me ne sono accorta troppo tardi.
Capirete bene che per sopravvivere a questa inarrestabile slavina di eventi, bisogna aver ben saldi in testa dei cazzutissimi Buoni Propositi Per Settembre, e io ce li ho:
dare una svolta alla mia vita,
non negarmi la possibilità di essere felice,
riconoscere e saper cogliere le occasioni che la vita mi porge (sempre copiose, eh).
E vi dico di più, non solo ho dei propositi, so anche come realizzarli in una volta sola: acquistando su Groupon -quando dicevo le occasioni della vita- un pacchetto da millemila sedute per l'epilazione definitiva.
Se non è una svolta questa, signori miei, dopo un'estate passata a combattere contro i miei peli sentendomi una sorta di Don Chisciotte contro i mulini a vento, allora ditemi voi.


Subscribe