La domenica, per il vero barese, è indissolubilmente legata al rituale dei frutti di mare crudi: non averli sulla tavola fa di te un barese fasullo, e della domenica, una domenica fasulla, non degna di essere vissuta (eh sì). Immaginate una tavola imbandita, una decina di Peroni da tre quarti (il barese vero beve solo Peroni, raramente la Dreher, che per qualche motivo a me ignoto, viene pronunciata Dreghèr), piatti stracolmi di cozze, calamari crudi, vongole, ostriche, ricci - il barese impallidisce di sdegno al solo pensiero che in giappone li ritengano velenosi - e, se proprio è una grande giornata, i mitici taratuffi.
I taratuffi, signori miei, sono tra i mitili in assoluto più amati dai baresi, e tra i più difficili da trovare in quanto soggetti a un fermo biologico. E perché mai un fermo biologico? Difficilmente riesco a credere si tratti della volontà di salvaguardare il taratuffo, che sa di acido fenico ed è la cosa più orribile che io riesca ad immaginare - quindi per quanto mi riguarda, ben venga l'estinzione, anche rapida - quanto per evitare che il fondale marino venga ulteriormente massacrato dalla dinamite: per lunghi anni, infatti, per prendere i taratuffi, i sub hanno fatto saltare con la dinamite le rocce (perché i taratuffi hanno proprio l'aspetto di piccole rocce - anche se al tatto sono spugnosi - e vivono attaccati agli scogli), deturpando leggermente il fondale, ma questo rientra nella delicatezza innata del barese, che, alle maldive, sarebbe in grado di far saltare l'intero reef per prendere un pezzo di corallo da portare alla nonna come souvenir.
Ovviamente, se lo spettacolo di una tavolata domenicale col pater familias in maniche di camicia non desta particolare attenzione, quello che invece sconvolge è che a Bari queste tavolate si tengano sul suolo pubblico, nella fattispecie sul lungomare, dove numerose famiglie - opportunamente dotatesi di gruppi elettrogeni e braci per arrostire la carne - sono solite imbandire la tavola a ridosso dei muriccioli che separano la strada dalla spiaggia. Ci sono famiglie che hanno quest'abitudine da così tanti anni che sembrano aver acquisito per usucapione il possesso di quella parte di muretto: se per sbaglio ti ci siedi prima che loro arrivino per cenare, ti guardano male, con quello sguardo tra il vacuo e il minaccioso che tutti conosciamo grazie a Cassano.
Poi però viene fuori la vera natura del barese. Mentre fai per andartene, il pater familias ti apostrofa dalla scogliera.
"Mè signorina, andò vè? vin 'ddo, sint quant'iè fresc stu pulp, addor d' mar"*
Tira un morso in testa al polpo ancora vivo, lo sbatte due tre volte sullo scoglio per "arricciarlo" (ci proverò anche io la prossima volta che mi viene in mente di cambiare acconciatura) e te lo offre sorridente. "Statt dò cco' nnu, ca tnimm allìv e cozz p' tutt staser"**.
Ancora traumatizzata dalla storia delle ostrichette curiose di Alice nel paese delle meraviglie, rimani lì titubante. L'esitazione viene colta come voglia di non approfittare della loro generosità: "Uè Nico' - figuriamoci se il nome poteva essere un altro - , annusc pur nu poc d provolon per la signorina"*** (non si sa perché, quest'ultima cosa viene detta in italiano con una certa solennità). Alla fine accetti, con la morte nel cuore: "Grazie mille, solo un po', poi devo scappare".
Ingoi tutto insieme, tentacolo del polpo, provolone e un sorso lungo una vita di primitivo di manduria. Trattieni un conato di vomito: "grazie ancora, mai mangiato niente del genere" (almeno non menti). Poi te ne vai salutando la famigliola.
Mentre ti allontani, un urlo disumano "Oh signorì, c vuè venì n'anda vold, no ddo stamm"****.
E chi ne dubita, siete il nostro Chrysler Building.
*[Dove vai signorina, vieni qua, senti quanto è fresco questo polpo, profuma di mare]
**[Resta a cena con noi, che abbiamo cozze e calamari per tutti stasera]
***[Ehi Nicola, porta un po' di provolone per la signorina]
****[Ehi signorina, se vuoi tornare a trovarci, noi qua stiamo]
I taratuffi, signori miei, sono tra i mitili in assoluto più amati dai baresi, e tra i più difficili da trovare in quanto soggetti a un fermo biologico. E perché mai un fermo biologico? Difficilmente riesco a credere si tratti della volontà di salvaguardare il taratuffo, che sa di acido fenico ed è la cosa più orribile che io riesca ad immaginare - quindi per quanto mi riguarda, ben venga l'estinzione, anche rapida - quanto per evitare che il fondale marino venga ulteriormente massacrato dalla dinamite: per lunghi anni, infatti, per prendere i taratuffi, i sub hanno fatto saltare con la dinamite le rocce (perché i taratuffi hanno proprio l'aspetto di piccole rocce - anche se al tatto sono spugnosi - e vivono attaccati agli scogli), deturpando leggermente il fondale, ma questo rientra nella delicatezza innata del barese, che, alle maldive, sarebbe in grado di far saltare l'intero reef per prendere un pezzo di corallo da portare alla nonna come souvenir.
Ovviamente, se lo spettacolo di una tavolata domenicale col pater familias in maniche di camicia non desta particolare attenzione, quello che invece sconvolge è che a Bari queste tavolate si tengano sul suolo pubblico, nella fattispecie sul lungomare, dove numerose famiglie - opportunamente dotatesi di gruppi elettrogeni e braci per arrostire la carne - sono solite imbandire la tavola a ridosso dei muriccioli che separano la strada dalla spiaggia. Ci sono famiglie che hanno quest'abitudine da così tanti anni che sembrano aver acquisito per usucapione il possesso di quella parte di muretto: se per sbaglio ti ci siedi prima che loro arrivino per cenare, ti guardano male, con quello sguardo tra il vacuo e il minaccioso che tutti conosciamo grazie a Cassano.
Poi però viene fuori la vera natura del barese. Mentre fai per andartene, il pater familias ti apostrofa dalla scogliera.
"Mè signorina, andò vè? vin 'ddo, sint quant'iè fresc stu pulp, addor d' mar"*
Tira un morso in testa al polpo ancora vivo, lo sbatte due tre volte sullo scoglio per "arricciarlo" (ci proverò anche io la prossima volta che mi viene in mente di cambiare acconciatura) e te lo offre sorridente. "Statt dò cco' nnu, ca tnimm allìv e cozz p' tutt staser"**.
Ancora traumatizzata dalla storia delle ostrichette curiose di Alice nel paese delle meraviglie, rimani lì titubante. L'esitazione viene colta come voglia di non approfittare della loro generosità: "Uè Nico' - figuriamoci se il nome poteva essere un altro - , annusc pur nu poc d provolon per la signorina"*** (non si sa perché, quest'ultima cosa viene detta in italiano con una certa solennità). Alla fine accetti, con la morte nel cuore: "Grazie mille, solo un po', poi devo scappare".
Ingoi tutto insieme, tentacolo del polpo, provolone e un sorso lungo una vita di primitivo di manduria. Trattieni un conato di vomito: "grazie ancora, mai mangiato niente del genere" (almeno non menti). Poi te ne vai salutando la famigliola.
Mentre ti allontani, un urlo disumano "Oh signorì, c vuè venì n'anda vold, no ddo stamm"****.
E chi ne dubita, siete il nostro Chrysler Building.
*[Dove vai signorina, vieni qua, senti quanto è fresco questo polpo, profuma di mare]
**[Resta a cena con noi, che abbiamo cozze e calamari per tutti stasera]
***[Ehi Nicola, porta un po' di provolone per la signorina]
****[Ehi signorina, se vuoi tornare a trovarci, noi qua stiamo]
20 comments:
Non avendo visto che c'era la traduzione del barese in fondo al post, mi sono sforzata (riuscendo) a capire e tradurre, tranne l'ultima frase...che dialetto (chi parrata!!!).
Se passo dalle parti di Bari starò bene attenta a non trovarmi sul lungomare la domenica, perchè spiegare al pater familia che sono vegetariana potrebbe diventare un vero problema.
i taratufi da noi sono un'altracosa.... c'hanno la valva larga... c'è chi li chiama fasulare e mare.... non ci ho mai capito un granchè cu sti nomi strevezi (strani) cmq per quello che ne so a napoli quelli che a napoli sono chiamati taratufi so legittimi da mangiare, non lo sono i datteri di mare... che... ovviamente... trovi nei migliori ristornati!!!! :)
Mo sei passata da fare la modest' a fare la di piu. :-)
La "gh" di "Dreher" è un suono involontario: deriva dal tentativo, da parte di chi si ricorda il sapore, di supprimere il conato di vomito.
Vado a farmi la passeggiata a Fesca. Buon appetito!
la storia dell'usucapione mi ha fatto venire in mente le angurie. Qui quando si fanno i picnic la gente porta sempre dietro le angurie e le mette al fresco dentro le fontane. Guai ad occupare inconsapevolmente una fontana dove già galleggia il succulento frutto. Roba da forum, eh :D
Mi hai aperto un mondo!!!
Se mai dovessi andare a Bari, eviterò attentamente il lungomare O_o
Penso di poter stracciare tutti, perchè qui nel Nord Barese erano famosi i CAZZAVUMN, quelle specie di conchigliette rugose che nn so nemmeno se si possano mangiare ancora, ma che mio nonno portava trionfante in tavola sotto gli sguardi perplessi della famiglia.
Non mangio nessun frutto di mare, perciò ho fatto una mia personale classifica in base alla simpatia.
1. Cannolicchi e le loro linguone rosa
2. i taratuffi
3. i ricci
Sto per avere un violento attacco di colite.
Cerca di capirmi, io sono cresciuta a polenta e coniglio.
@alzata con pugno: sarebbe considerato un gesto di ostilità tale da aprire un conflitto puglia-sicilia
@stellastale: sì anche i datteri sono soggetti a fermo biologico qui da noi. cmq per quanto riguarda il nome, dopo accurate documentazioni devo dire che forse il vero nome dei taratuffi è limone di mare. ma chissà. taratuffi suona molto meglio :)
@paul: "a fare la dd chhhiù". tutto ti dobbiamo dire!
@la figlia di paul (mccartney, non il paul sopra):questa storia delle angurie è mitica. soprattutto il fatto che per un pic nic vi trascinate una cosa che pesa 10 chili!
@j.cole: non tutto il lungomare, comunque, solo certe zone :) ad ogni modo se voleste visitarle per motivi di indagine antropologica, sarò lieta di farvi da guida :)
@amaracchia: che mi hai ricordato!mio nonno le metteva in un vasetto con del pane in modo che si nutrissero ben bene prima di mangiarle (che schifo). una volta si scordò di metterci un tappo pesante e ci fu un'evacuazione di cazzavum! in pratica la mattina ci trovammo invasi da queste cazzavm-godzilla sparse per tutta la casa!! gesù che schifo!
@ross: ti capisco e un altro po', mai mangiati frutti di mare (a parte quest'episodio qui) in vita mia!
My point EXACTLY, Sun!
E' un vero post Barese/solare. Per quel che mi riguarda mi hai evocato un pranzo da Piccinni a Bari insime a dei clienti nel luglio di qualche anno fa.
Gransissima...pure a te non piacciono i taratuffi (io non mangio solo quelli però...per il resto sono un'idrovora :D )
C'è una rosticceria qui nel mio piccolo e sperduto paese nella quale, se chiedi "una Dreher" il titolare te lo fa ripetere finchè non chiedi una "Dreghèr" :D
ma veramente si fanno queste tavolate sul lungo mare? secondo me è bellissimo! voglio dire, bellissimo da guardare, magari mettersi lì per strada a mangiare cozze è un altro discorso, però bello, poetico. meglio di cassano
Hai presente quella pubblicità di qualche anno fa di un marchio sciccoso, mi pare tipo dolce e gabbana ma non ci giurerei, in cui c'era monica bellucci e un belloccio che sbatteva un polpo sullo scoglio prima di addentarlo?
Ecco. Io quella non potevo guardarla. Mi dovevo girare dall'altra parte!
Che grande donna!
Quanto ho riso!
Si può fare la procedura contraria all'arricciatura?
Posso linkarti se non ti spiace? mi diverto troppo
Humpty
@paul: secondo me tu sei uno di quelli che pasteggiano sul lungomare a cozze e vino, dì la verità
@ania: ah sì conosco quel ristorante...ma mica avrai mangiato i taratuffi spero!sennò ti meriti la cittadinanza onoraria, perché solo i baresi veri possono farlo (pronunciando con la massima naturalezza frasi come "senti quant'è buono, sa di ACIDO FENICO)
@baol: ma di dove sei, di molfetta? no perché per voi del nord barese ci sono regole a parte :P
@gb: verissimo! se dovessi passare da bari, il fenomeno può essere osservato (giusto per dirtene una) di fronte all'ingresso monumentale della fiera del levante
@hampidampi: bah, si potrebbe provare. io penso che sbattere la testa su uno scoglio funzioni sempre :) certo che puoi linkarmi, io come vedi non ho link - troppo pigra per averne - ma ho il tuo blog nei segnalibri di firefox
Sun
No no, io sono del sud barese e non del nord, non confondermi con i molfettesi eh :D
Io sono di Rutigliano
@baol: ah bè, tutto un altro paio di maniche :D
Sun
Oddio, le ostrichette! Quanto mi piace quel pezzo!
Oramai sono anche sul lungomare di Palese e S.spirito o anche sulla via che porta allo stadio della Vittoria (quelli un po' sfigati che non possono vedere il mare durante la cena). Esiste comunque anche la versione braceria con degustazioni di "gnmrid", salsiccia, primitivo e mega anguria finale.
P.S. quando a palese son andato a correre ho notato che a corredo sembrano non mancare mai
1)bimbo bastardo che mentre corri ti si para innanzi
2) bimbo bastardo bis che ti segue con la bici fino all'urlo paterno che recita "micheeeee vin do, addò te ne st' scen?!" (mi scuso per l'eventuale errore grammaticale)
3) Playstation (rigorosamente iss pro per mega torneazzo con le postazioni vicine)
chiedo venia per la lungaggine
(per ogni reclamo rivolgiti alla rossa vale.. colpa sua!)
ciaps!
The theme is interesting, I will take part in discussion.
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