Via Broccaindosso è una di quelle strade che, col loro misto di degrado (90%) e poesia (10%), ti impongono di rivedere il tuo concetto di decenza, mettendoti in contatto con un'umanità che definirei eufemisticamente come variopinta e boccaccesca (leggi, gente lercia e di malaffare). Più che una strada, via Broccaindosso è una canzone di Guccini: ci trovi la mentalità da osteria e balera fusa con quella del kebab e degli internet point pakistani - sempre vuoti, perché bisogna ostentare la loro natura di coperture per chissà quali traffici -, i gatti sui tetti rossi, l'orgoglio per i portici, entità metafisiche che ognuno cura e gestisce da sè come un'edicola sacra, e che d'inverno offrono lo spettacolo sempre appagante delle sciurette in ballerine che planano come delle novelle Kostner andandosi a sfracellare sul marmo ghiacciato, come per l'appunto è solita fare la nostra cara Carolina. Questa è la strada in cui Carducci ha scritto Pianto Antico, nelle cui osterie Guccini, Dalla e Bersani vengono a mangiare, in cui Andrea Pazienza vagava negli anni della contestazione giovanile, e a me piace immaginarlo parlare a Pier Vittorio Tondelli e Freak Antoni di un'idea che gli è venuta per un personaggio, un cattivo di nome Zanardi, uno con un senso di vuoto e inutilità che a un certo punto decide di far del male alla gente per divertirsi. La strada in cui incontro un giorno sì e uno pure Patrizio Roversi (che culo), e ancora più spesso maledico i padroni dei cani, che mi hanno rovinato decine di paia di scarpe. E' il posto in cui devi andare se vuoi una bicicletta usata: per 15 euro te la rubano sotto gli occhi, salvo poi rubartela di nuovo il giorno dopo per non contribuire alla stagnazione dell'economia. Via Broccaindosso, fino a qualche tempo fa, non aveva nemmeno i lampioni, perché nessuno voleva vedere ciò che vi si svolgeva di sera; poi ce li hanno messi, ed è stato tutto un brulicare come fanno le formiche quando si disperdono: sono rimasti solo il marchettaro mio dirimpettaio, la vecchia battona sfatta che abita accanto al mio portone in una stanza con saracinesca che fa tanto amsterdam, che vaga per la strada in ciabatte e cucina pesce ad ogni ora per i suoi gatti, e la donna che abita al piano sopra, un noto puttanone scatenato, che oggi mentre parlava al cellulare nel vano scala, ho sentito dire candidamente "eh no, mi spiace, le parti intime non le lecco. ci eravamo accordati solo per i piedi. piedi e scarpe". Francamente lì per lì non ho visto la poesia in tutto questo.
A dire il vero nemmeno ora.
E adesso? Non ancora. E ora? No.
Forse dopo una botte di Lambrusco e una dose endovena di tagliatelle.
P.S. pochi minuti fa un uomo vestito con lingerie da donna (bustino nero con nastri di raso fuxia) si è affacciato dalla finestra di fronte. Ho pensato a Princesa di De Andrè, e ho ripristinato il giusto equilibrio poesia/degrado, che ieri con quella frase il putanùn aveva allegramente mandato all'aria.
A dire il vero nemmeno ora.
E adesso? Non ancora. E ora? No.
Forse dopo una botte di Lambrusco e una dose endovena di tagliatelle.
P.S. pochi minuti fa un uomo vestito con lingerie da donna (bustino nero con nastri di raso fuxia) si è affacciato dalla finestra di fronte. Ho pensato a Princesa di De Andrè, e ho ripristinato il giusto equilibrio poesia/degrado, che ieri con quella frase il putanùn aveva allegramente mandato all'aria.
16 comments:
Posso venirti a trovare per un week end? Voglio vivere anch'io in quella gabbia di matti!
ps: porto il Lambrusco
patrizio roversi è nel 90% di degrado o nel 10% di poesia?
@j.cole: mi casa es su casa, se porti il lambrusco poi... ;)
@gb: roversi da solo costituisce la percentuale di poesia di via broccaindosso
che microcosmo deliziosamente interessante!! giuro che se passo di là vengo a trovarti!!!...e poi voglio vedere in faccia il putanùn!!
La donna che abita al piano di sopra dev'essere la stessa che mi telefonò quando pubblicai un'inserzione con cui intendevo vendere degli stivali. Disse: ah, scusa, avevo capito male, pensavo fossero scarpe, a me piace leccare scarpe. Io restai muto, presi fiato e risposi: scusa, non ti puoi leccare pure gli stivali?
bellissimo, voglio vederla!
grazie per il commento sul mio blog! avendo or ora visitato il tuo chiedo il permesso di aggiungerti al mio elenco di "eletti".
ciao!
charlie
comunque, quando ero piccolo turisti per caso mi piaceva un sacco
Turisti per caso piaceva anche a me.
Comunque. Il putanun scatenato è un mito :D
Se non sbaglio, si tratta della stessa strada in cui qualche anno fa (in occasione del mio compleanno) un caro amico irlandese ha vomitato su uno che distribuiva i volantini per Forza Italia. A tutt'oggi il momento rimane nei miei "Top Five Unforgettable Presents".
Ti piace il culo di Patrizio Roversi?
(Ok, dopo questa battuta sei autorizzata a sputarmi in un occhio).
ma che fauna interessante! farei volentieri a cambio - ti do una decina di simpatiche vecchine e una manciata di grigi e iperalimentati studenti bocconiani - in cambio di un paio di putanùn feticisti che rallegrino un po' l'atmosfera...
In effetti sarebbe stata dura per chiunque trovare la poesia...tipo quando io vado a piazza vittorio e esco da lezione alle otto di sera.
Eppure potrebbe diventar la Soho di Bologna.Considerati una precorritrice di tendenze!
Dato che a Bologna son praticamente di casa e che questo rione Sanità mi era sfuggito, alla prossima mi darò alla ricerca...gli indizi dovrebbero bastar. Mal che vada o è via Broccaindosso o la Montagnola di Sabato: D!
E pensare che abito lì vicino :)
Roversi l'ho visto una volta in via delle Moline... ho beccato persino Vito in piazza Cavour e una volta Tony Dallara stava per investirmi in bicicletta in via Montegrappa!
Amo Bologna.
Eh, eh, il puttanone scatenato sarà solo il prequel di un brutto film se approvano DDL Carfagna!
Cmq il confronto più duro sarebbe con via del Pratello...del resto all'osteria Broccaindosso dicono che si mangi bene, suppongo stia nel 10% di poesia! saluti!
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