"marry me!"
Never saw him again
www.smithmag.net/sixwordsSì sì va bene ve lo consento, mammolette appassite che non siete altro, i bambini biondini in foto sono carini piccini tenerini con tanti cuoricini sulle i .
Io però non mi voglio sposare.
Nelle mie fantasie di bambina (quelle di due anni fa, per intenderci), mi immaginavo sempre seduta dietro una scrivania di cristallo a risolvere faccende di rilevanza mondiale (tipo chattare con i fighi di meetic o scrivere questo blog). Al massimo del mio romanticismo, mi sono vista sempre nello stesso luogo, però, ehm, sulla scrivania, impegnata, doppio ehm, in altro tipo di attività. Dalla qual cosa ho dedotto che evidentemente ho poca fantasia sugli scenari, e che non so cosa farci se sono una donna low cost, esatto, sono come Ryanair,
no thrills, ma sono funzionale, e chi mi ama mi segua: insieme può darsi che andremo lontano (a Canicattì), se il motore non ci molla. Forse.
Insomma, nella mia palla magica non ho mai visto niente che includesse confetti, pizzi, bomboniere, veli, una giarrettiera blu, il colore bianco e una lunga passeggiate lungo una navata centrale di una chiesa al braccio del mi babbo.
Perché dico questo. Sono tornata per un simpatico weekend a casa dei miei, ossia quella che un tempo fu la casa dei miei e ora è la casa dei miei, dei miei nonni, dei miei zii, dei miei cugini, e di tutto quell'universo roboante e folle che è questa famiglia, che un bel giorno ha deciso di abbandonare le proprie case e fondare una comune sessantottina, dandomi materiale sufficiente per almeno 3-4 romanzi dello spessore dei Buddenbrook (e mai libro fu più azzeccato) e anni e anni di felice dipendenza da Xanax. Ovviamente appena arrivata, mi è venuta una febbre da cavallo - dopo 3 influenze dal 1° gennaio 2008, una bronchite asmatica e vari altri guai, mi serviva proprio per affrontare meglio la prova costume. Ora una bella intossicazione alimentare e siamo a posto.
Comunque in pieno delirio da febbre, ho espresso il desiderio di ritornare, in un futuro
non imminente, a vivere a Bari, e di andare a
convivere in una casa di famiglia.
Mio padre, entusiasta, ha iniziato a progettare il lavoro di restauro delle volte della casa, illustrandomi quali siano i legni migliori per il parquet e le modalità di posa - perché secondo lui me lo poserò io con le mie mani - e arrivando ad andare in pellegrinaggio all'ikea per aggiornarsi sulle nuove tendenze in fatto di case piccole e intricate come cubi di Rubik: devo ammettere che a parte il fatto che per un po' ho avuto il tremendo sospetto che lo stessero facendo per il timore che, tornata a bari, volessi riprendere possesso della mia camera in una casa che ora come ora è sovraffollata, tutto è filato liscio.
Senonché il cortocircuito è stato innescato proprio dalla enorme popolosità di questa casa. Mentre io spiravo nel mio letto e già mi apprestavo a regalarvi una nuova sindone, l'idea della convivenza dev'essere serpeggiata tra i vari piani, a mo' di gioco del telefono senza fili, distorcendosi di bocca in bocca. Il che ha portato oggi al mio capezzale una giovane zia urlante "auguri auguri ho saputo CHE TI SPOSI". Immaginatevi la mia faccia, un altro po' e svenivo dalla sorpresa. Comunque, nonostante la febbre incessante e le tonsille purulente, ho deciso di fare la mia rettifica, pertanto ho richiamato tutta la famiglia in modo che ogni singolo componente uscisse dal proprio appartamento nella tromba delle scale, mi sono sporta dal pianerottolo della mansarda dove attualmente sono confinata, e in
tutto il mio splendore -pigiama a righe, ciabatte, cleenex e capelli sconvolti inclusi- ho esordito con tono fermo da Palazzo Venezia:
"carissimi, io non ho intenzione di sposarmi".
coro dei parenti: "ooooooooh"
"ve ne sarà dato annuncio a tempo debito, per ora si è trattato solo di un tragico malinteso".
Poi: "
in realtà vorrei convivere".
Nessuno sente l'ultima frase. La mia longeva nonna, detta anche Highlander, 300 piani più sotto: "
ecc, u sapev, am'a fa u scandal ind o' paes a tutt cost" [ecco, lo sapevo, doveva a tutti i costi creare scandalo nel paese].
Anni e anni di millantata sordità.
Avessi parlato prima di convivenza, ci saremmo risparmiati i soldi dell'Amplifon.