Diciamoci la verità: per il 99% del tempo abitare in una casa con sole donne è uno spasso. Puoi farti la ceretta sul tavolo della sala da pranzo mentre le altre cenano, stendere i mutandoni a vista senza paura di perdere quell'allure di sensualità che (si suppone) ti contraddistinguerebbe con un quantomai improbabile uomo - anche se mi rendo conto questa frase contiene troppe ipotesi perché possa avere una qualche fondatezza - puoi maledire tutti gli esseri di sesso maschile (animali inclusi) senza paura di offendere la sensibilità di qualcuno, e in definitiva vivere la tua esistenza come un eterno pigiama party in stile Beverly Hills 90210. Questo il 99% delle volte. Resta scoperto quell'1% in cui, nel giro di quarantott'ore, ti trovi a dover fronteggiare 1. l'ammutinamento di tutti gli elettrodomestici della casa 2. tutta un'altra serie di sfortunati eventi domestici 3. la tua incapacità di capire quale tipo di disagio psichico spinga una lavatrice a riversare ettolitri di schiuma sul pavimento o un forno a essere in grado di ridurre gli ossidi metallici e produrre ghisa ma non di cuocere uniformemente un ciambellone. O un asciugacapelli a scoppiarti in mano. O una caldaia a fare i gorgoglii di un neonato. 4. l' impossibilità di rapportarti serenamente con il dato di fatto che l' impianto idraulico di questo palazzo è costruito in modo tale che quando l'inquilino del piano di sopra tira lo scarico del wc, tutta la sua roba - ridotta a una melma purtrida dal malefico Sanitrit - passa nel tubo del nostro lavello della cucina, e metti caso ci sia un'ostruzione momentanea dei tubi, metti caso la valvola di non ritorno abbia smesso la sua funzione, per l'appunto, di non-ritorno (perché è così che ti chiami, maledetta valvola, vedi di non scordartelo di nuovo), metti pure caso che la guarnizione che teneva insieme i tubi sotto il lavello si sia usurata, metti caso succeda tutto questo, e tutto questo succeda ovviamente nello stesso istante in una congiuntura astrale tanto sfavorevole quanto rara, ti ritrovi la cucina inondata di quella roba di cui sopra e a sentirti la protagonista di una scena tagliata di Trainspotting perché troppo splatter persino per Danny Boyle. Ed in quel caso lì, mentre sguazzi con le ciabattine rosa in quella melma fetida, bè, direi che un uomo forse ti manca. Lì sì, per quanto il tempo men-free ti abbia un po' trasformata in una sorta di MacGyver con le tette, avverti la mancanza di un individuo che, alla assoluta e incontrovertibile figaggine, congiunga anche la capacità di comprendere l'intima psicologia degli apparecchi domestici.
E allora che fai? Andare ad abbordare uno per strada solo per chiedergli, al risveglio, di dare un'occhiata al forno, è uno sbattimento eccessivo, considerato che poi almeno un caffè glielo dovrai offrire e già starai stanca dalle acrobazie notturne; il fidanzato della Coinquilina Numero Uno è colto da repentina demenza e saltella felice nel letame come un bambino nelle pozzanghere senza rendersi di nessun aiuto, e l'Afflitta porta in casa solo uomini con seri problemi di tossicodipendenza (nel senso che non sanno più da che sostanza tossica dipendere) i quali si intrippano a sentire l'odore del gas proveniente dalla caldaia.
Quindi digiti istericamente il numero del Pronto Intervento Donne Single, ossia il tuo idraulico tutto fare di Wolverhampton (se non so' inglesi non li volemo), che guarda caso risponde al nome archetipico di Adam, il quale ti risponde al cellulare mentre guida sulla Spilamberto-Vignola e ti dice con accento angloemiliano che in meno di un'ora è lì da te, che è tutto ok - non è colpa tua - tu hai fatto il possibile e che vedrai che si metterà tutto per il meglio, devi solo dare tempo al tempo, prometto che ti starò vicino, insomma ti dice quelle cose che forse spettava dire a tuo padre o al tuo fidanzato molto tempo prima e la cui mancanza ha animato per mesi le conversazioni pomeridiane con il tuo psicanalista. E poi finalmente questo novello Adamo arriva, tu nel frattempo ti ingegni per guadare la palude Stigia nella tua cucina e gli prepari il pranzo, lui sistema quello che deve sistemare, disinfetta tutto, si disinfetta a sua volta e poi si siede e pranza. Due frasi sullo stato dei tubi e poi si sta muti. Fino alla fine del pranzo. Senza sforzo ti fa capire che per te gli equilibri che deve avere la tua relazione ideale sono sorprendentemente tradizionalisti: spetta ad Eva fare i danni e ad Adamo faticare per ripararli. Un retaggio della tua unica lezione di catechismo.
E allora che fai? Andare ad abbordare uno per strada solo per chiedergli, al risveglio, di dare un'occhiata al forno, è uno sbattimento eccessivo, considerato che poi almeno un caffè glielo dovrai offrire e già starai stanca dalle acrobazie notturne; il fidanzato della Coinquilina Numero Uno è colto da repentina demenza e saltella felice nel letame come un bambino nelle pozzanghere senza rendersi di nessun aiuto, e l'Afflitta porta in casa solo uomini con seri problemi di tossicodipendenza (nel senso che non sanno più da che sostanza tossica dipendere) i quali si intrippano a sentire l'odore del gas proveniente dalla caldaia.
Quindi digiti istericamente il numero del Pronto Intervento Donne Single, ossia il tuo idraulico tutto fare di Wolverhampton (se non so' inglesi non li volemo), che guarda caso risponde al nome archetipico di Adam, il quale ti risponde al cellulare mentre guida sulla Spilamberto-Vignola e ti dice con accento angloemiliano che in meno di un'ora è lì da te, che è tutto ok - non è colpa tua - tu hai fatto il possibile e che vedrai che si metterà tutto per il meglio, devi solo dare tempo al tempo, prometto che ti starò vicino, insomma ti dice quelle cose che forse spettava dire a tuo padre o al tuo fidanzato molto tempo prima e la cui mancanza ha animato per mesi le conversazioni pomeridiane con il tuo psicanalista. E poi finalmente questo novello Adamo arriva, tu nel frattempo ti ingegni per guadare la palude Stigia nella tua cucina e gli prepari il pranzo, lui sistema quello che deve sistemare, disinfetta tutto, si disinfetta a sua volta e poi si siede e pranza. Due frasi sullo stato dei tubi e poi si sta muti. Fino alla fine del pranzo. Senza sforzo ti fa capire che per te gli equilibri che deve avere la tua relazione ideale sono sorprendentemente tradizionalisti: spetta ad Eva fare i danni e ad Adamo faticare per ripararli. Un retaggio della tua unica lezione di catechismo.