Oggi ricomincia House.
Ho l'influenza e sto morendo. Il mio organismo deve essere senza dubbio una macchina perfetta e dotata di volontà propria, perchè alle 23.59 del 31 agosto ha messo una bella croce nera sulla parola estate e ha detto adios amigos alle difese immunitarie, scatenando in me una influenza biblica di quelle che c'ho messo un'ora e un quarto per spiegare al telefono al dottore tutti i sintomi che ho, e il poraccio non ha potuto far altro che comunicarmi che sono spacciata, cosa che d'altro canto già sapevo da me, e anzi, se constatava in anticipo il decesso, ci cavavamo pure quest'altro dente. Avevo anche pensato di aver contratto l'aviaria, se non fosse che mia nonna in un eccesso di zelo, annegò i suoi pennuti nel lavandino del bagno a tempo debito. Certo il mio gatto potrebbe averla presa e poi passata a me durante i preliminari, anche se non è più lo stesso di una volta, e sempre più di frequente capita che li voglia del tutto saltare.
Io non so cosa sia questa Cosa che mi affligge ma è certo che non sarò mai una di quelle eroine tutte compunte dei romanzi di fine ottocento, sempre pallide ed emaciate per la tisi, che di punto in bianco si mettono una gelida manina sulla fronte e svengono con un sospiro. Io rantolo. E rantolando mi dimeno nel letto. E dimenandomi tossisco come uno scaricatore di porto, e tossendo sputacchio tutto i giro, pure sul monitor adesso, avete capito l'antifona: mi sono trasformata in un prodotto della Cosa, in una palla di muco e pelo che a stento ce la fa a rotolarsi nel vicks vaporub e a rimanere a galla tra i klinex, ormai irrimediabilmente actigrip-dipendente, giallastra anzichè pallida, con in testa dei rasta spontanei e - sarei pronta a scommetterci - con un alito decisamente pestilenziale. Un cesso. Con le pustole. E le zecche. E, ok, la taglio qui sennò non trombo più da qui all'eternità, chè gli uomini son deboli di stomaco, loro.
La Cosa ha un potere di contagio talmente soprendente che nonostante io sia stata confinata in mansarda senza i miei amati medicinali e senza manco un cranio da rosicchiare, e la porta sia stata murata con tutti i crismi, oggi ho sentito provenire dal piano di sotto una serie di starnuti in contrappunto e ho ghignato. Pensate che or ora mi è giunta notizia che anche il Papa sarebbe stato contagiato dalla mia malattia e avrebbe un terribile mal di gola che rende ancor più piacevole la sua già soave parlata.
Forse ho una malattia autoimmune. Secondo Cameron di certo si tratterebbe di lupus. Secondo il dottor House sarei solo una tossicodipendente in cerca di altro actigrip, e come tale avrei la sua solidarietà.
Tra pochi giorni esce un libro sull'etica del Dottor House, ad opera del collettivo filosofico Blitris.
Non so manco di che parla, ma l'etica di House sento di condividerla profondamente. E ora datemi il mio actigrip che me lo devo fumare.
Ho l'influenza e sto morendo. Il mio organismo deve essere senza dubbio una macchina perfetta e dotata di volontà propria, perchè alle 23.59 del 31 agosto ha messo una bella croce nera sulla parola estate e ha detto adios amigos alle difese immunitarie, scatenando in me una influenza biblica di quelle che c'ho messo un'ora e un quarto per spiegare al telefono al dottore tutti i sintomi che ho, e il poraccio non ha potuto far altro che comunicarmi che sono spacciata, cosa che d'altro canto già sapevo da me, e anzi, se constatava in anticipo il decesso, ci cavavamo pure quest'altro dente. Avevo anche pensato di aver contratto l'aviaria, se non fosse che mia nonna in un eccesso di zelo, annegò i suoi pennuti nel lavandino del bagno a tempo debito. Certo il mio gatto potrebbe averla presa e poi passata a me durante i preliminari, anche se non è più lo stesso di una volta, e sempre più di frequente capita che li voglia del tutto saltare.
Io non so cosa sia questa Cosa che mi affligge ma è certo che non sarò mai una di quelle eroine tutte compunte dei romanzi di fine ottocento, sempre pallide ed emaciate per la tisi, che di punto in bianco si mettono una gelida manina sulla fronte e svengono con un sospiro. Io rantolo. E rantolando mi dimeno nel letto. E dimenandomi tossisco come uno scaricatore di porto, e tossendo sputacchio tutto i giro, pure sul monitor adesso, avete capito l'antifona: mi sono trasformata in un prodotto della Cosa, in una palla di muco e pelo che a stento ce la fa a rotolarsi nel vicks vaporub e a rimanere a galla tra i klinex, ormai irrimediabilmente actigrip-dipendente, giallastra anzichè pallida, con in testa dei rasta spontanei e - sarei pronta a scommetterci - con un alito decisamente pestilenziale. Un cesso. Con le pustole. E le zecche. E, ok, la taglio qui sennò non trombo più da qui all'eternità, chè gli uomini son deboli di stomaco, loro.
La Cosa ha un potere di contagio talmente soprendente che nonostante io sia stata confinata in mansarda senza i miei amati medicinali e senza manco un cranio da rosicchiare, e la porta sia stata murata con tutti i crismi, oggi ho sentito provenire dal piano di sotto una serie di starnuti in contrappunto e ho ghignato. Pensate che or ora mi è giunta notizia che anche il Papa sarebbe stato contagiato dalla mia malattia e avrebbe un terribile mal di gola che rende ancor più piacevole la sua già soave parlata.
Forse ho una malattia autoimmune. Secondo Cameron di certo si tratterebbe di lupus. Secondo il dottor House sarei solo una tossicodipendente in cerca di altro actigrip, e come tale avrei la sua solidarietà.
Tra pochi giorni esce un libro sull'etica del Dottor House, ad opera del collettivo filosofico Blitris.
Non so manco di che parla, ma l'etica di House sento di condividerla profondamente. E ora datemi il mio actigrip che me lo devo fumare.
9 comments:
Ma non è che sta cosa è contaggiosa per via blogghifera? No perchè pure io ho una febbre di quelle che è meglio una supposta da 4 chili, e in più col totale rilassamento degli apparati vitali, soprattutto quello digestivo, emetto certi rumori e ho delle fuoriuscite dallo spacco in mezzo alle chiappe...non è che per caso hai qualche grammo di actigrip da sballarmi?
Il dottor house é in crisi d'astinenza e col dito si spazzola le gengive con la polvere dell'antidolorifico...infatti ieri é stato il biondino a trovare la soluzione e cameron é l'unica che non fa la spia perché é cotta di house...cmq cameron sarà anche carina ma quando non sa cosa dire dice che si tratta di lupus, che poi é una specie di suicidio che decide di fare il tuo corpo senza consultarti. L'etica di house é che se non muori in modo spettacolare non ti caga. E' l'etica dell'estetica. E per quanto riguarda il tuo gatto...é come tutti gli uomini, dopo un pò si scordano i preliminari...é sufficiente che gli ricordi di metterli in scaletta...
Solidarietà ai pennuti, e al felino che non ha potuto, credo, cibarsene. I telefilm medici non riescono a farmi stare in apprensione (come immagino dovrebbero) per le sorti del paziente, del quale non m'importa mai una minchia, e ciò penso sia preoccupante.
Senti, se ti può consolare, anche a casa mia siamo tutti raffreddati, semplicemente "è in giro" (come si dice). Simpatico il gatto, se fa anche veloce come me lo soprannominerò Speedy, come il delfino di Rimini.
Tranquilla, tanto come ci ha insegnato l'episodio di mercoledì, "non è mai lupus"
Per me l'actigrip e troppo poco. Vado di pasticche di fermenti lattici. Il mio stomaco trema.
Tu che sei esperta, che direbbe House?
eh ai miei tempi si facevano le cure con le erbe, no tutte ste cose mediche qua che fanno male.
impacchi di ortiche altrochè
Cara bloggatrice (non so in che altro modo chiamarti, che non ho potuto notare alcun nome ^^),
ho letto qualche post del tuo blog, e ti giuro che ho dovuto interrompere perchè facevo troppo rumore dal ridere ( scrivo all'1:30 della notte) non ho mai, e ripeto, mai incontrato/letto un blog più spassoso di questo! ma la cosa che mi colpisce più di tutte, è che riesci a raccontarci tutte le più varie sfumature delle quali si compone la tua vita: dalle più dolorose alle più spassose alle più riflessive. E' da poco che conosco la realtà dei blog e, se non ti dispiace, credo che prenderò a seguirti con divertita costanza ;D
A proposito, da come scrivi, si direbbe tu studi in una facoltà umanistica ;)
A presto
Albus Silente
caro albus,come disse il mio lucidissimo datore di lavoro una volta,
il mio nome è sunofyork, chiamami pure sunofyork.
grazie, grazie e grazie ancora per la tante cose belle che hai scritto sul mio blog, a questo punto il mio ego è talmente gonfio che sta rotolando per casa.
"A proposito, da come scrivi, si direbbe tu studi in una facoltà umanistica": cos'è, un'offesa?
(ad ogni modo sì, studiai lettere, studiai, past tense - ultimamente mi capita sempre più spesso di dirlo, forse dovrei preoccuparmi).
SunOfYork
P.S.torna pure a leggermi quando vuoi
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