Yes, darling. Life sucks

Learning how to cope since 1982

La fregatura è che, prima o poi, le persone vanno via. Prendono il volo: si sposano, mettono su altre famiglie, partono per l'estero, hanno dei consuoceri che li reclamano, non tornano a casa per le feste perché non hanno ferie e devono lavorare, si ammalano, passano natali in ospedale, a volte muoiono anche, e il tavolo dei natali passati inizia a sembrare inutilmente grande.
Attorno ai tuoi nonni, sempre più anziani, i loro coetanei cadono come birilli. Le signore con cui tua nonna prendeva il caffè e lavorava a maglia dietro la finestra non ci sono più. I colleghi del nonno sono andati via anche loro, e lui apprende della loro scomparsa con crescente rassegnazione, calcandosi il cappello sulla fronte, gli occhi azzurri appena velati. E tutto attorno a quel nucleo originario si crea il vuoto, e non puoi non chiederti per quanto ancora la sorte sfiorerà quel nucleo per poi decidere di risparmiarlo, ma tanto sai bene che è solo una questione di tempo prima che da tre generazioni si passi a due, o che qualche altra colonna portante di questa famiglia prenda il volo, mandando a gambe all'aria quegli assetti che pensavi eterni.
E tu, nei tuoi quasi trent'anni, puoi ricacciare indietro quanto vuoi quella vocina che ti dice che a breve spetterà a te far ripassare la famiglia dalle due generazioni superstiti alle tre delle nuove leve, a restituire un po' di meritata gioia a questo agglomerato inestricabile di follie a cui appartieni. Puoi respirare a fondo e importi di non aggrapparti a destra e a manca nel tentativo disperato di ricrearti un'illusione di immutabilità solo perché la tua famiglia originaria si sta disgregando sotto i colpi di tragedie pesanti come macigni e fatiche di Sisifo, e allora devi figliare, o sposarti, o almeno avere un uomo definitivo per togliere un pensiero a un padre in pensione da un mese e una madre sempre più simile a una mina vagante.
Solo che tu non hai niente di certo da offrire, e il tempo ti morde feroce i calcagni, e di una progettualità che svalichi anche solo un arco di tempo più ampio di un finesettimana dalle tue parti manco a parlarne, e tutto sembra andarsene a ramengo, anche i tuoi risibili tentativi di arrestare l'inarrestabile slavina degli eventi infilando lo stesso puntale su un albero sempre uguale.

26 comments:

Serena said...

è il più bello di tutti i post...di tutti...

Charlie68g said...

un abbraccio e tanti auguri

Mario l. said...

Contrariamente al mio solito spirito nichilista (il quale di nascosto ti da soddisfatto pacche sulle spalle; è proprio un bastardo...), io propongo un video, che ci sta perfettamente col titolo per fare da contrappunto poco serio al post.
Mi perdoni?
http://www.youtube.com/watch?v=vZrf0PbAGSk

Punzy said...

non sai quanto ci sto dentro a queste parole

..anzi, forse si...

Jane (Pancrazia) Cole said...

Che si può aggiungere ad un post così? Niente.

Tanti, tantissimi auguri!

Unknown said...

Bellissimo post Angela... triste ma vero... Per questo,invece di cedere all'angoscia, penso che dobbiamo cercare di goderci il più possibile le tre generazioni finche' ci sono... E finche' ci e' consentito di vivere ancora senza la responsabilità di fornire noi un nuovo anello della catena...! :-)

Lipesquisquit said...

Insomma, intorno ai trenta la si pensa un po' tutti così, eh?

LadyLindy said...

Ho visto il video che ha consigliato Mario I., e per commentare ti riporto la frase finale che riprende il titolo del tuo post...
Times are changing, feelings remain the same...

http://vitainpillole.wordpress.com/

mgg64 said...

e che dire che non sia stato già detto...io di anni ne ho qualcuno (!) in più...ho ampiamente provveduto a far aumentare le generazioni ma lo stesso sentimento angosciante lo provo quando osservo da vicino mia madre invecchiare...

Unknown said...

Bello, triste, e soprattutto onesto. Non leggero, però, direi.

SunOfYork said...

@danilo: diciamoci la verità: per come son messa, avrei potuto renderlo ben più triste.
ma lo spirito natalizio mi pervade da capo a piedi e non me la sono sentita di angustiarvi troppo...

a.

Unknown said...

Sun, tu sai che ti voglio bene. Per quanto stronza tu sia. E' una cosa che purtroppo non dipende da te, e anche se sbrocchi non la puoi cambiare.
Perciò, se sei nella merda nera, ricordalo.
(Ohi! Platonicamente, a meno che tu non abbia qualcosa da ridire e io sia sobrio).

E se non ti serve, dimenticalo.

Anonymous said...

Tutto un crescendo. Il più bello ed il più vero che abbia letto quest'anno sulle sensazioni Natalizie.

Lieve said...

E' la vita, sai?
E' per questo che credo siano in tanti a riconoscersi in quello che hai scritto...Ah questi eventi inarrestabili. Tutto corre, anche tu corri ma per qualche motivo tutto sembra correre più veloce di te...

Anonymous said...

Panta rei.
E resto un sole, immobile.

Francesca

SunOfYork said...

@danilo: non sono stronza.

@benzina: ti ringrazio, era una palla di pelo che dovevo espellere come fanno i gatti

@lieve: sì, lo so bene che è la vita. è che la vita a volte è stronza, ecco.

@francesca: ah, eraclito e il suo panta rei lo odiavo in tempi non sospetti, al liceo, quando panta rei per tutti voleva dire eccitanti prospettive di evoluzione, e per me rappresentava la morte di quel nocciolo duro che era la mia essenza...

sun

Unknown said...

Hai letto solo questo, di quel che ho scritto, Sun?

SunOfYork said...

il resto davo per scontato capissi che l'avevo inteso.
grazie comunque

Unknown said...

Grazie a te, signora.

Lucrezia M. said...

Che sensazioni! Anche io ho visto la vita che cambia: ho visto mio nonno molto distante e ho ripensato a quando ero piccola e non volevo che mio zio si sposasse, volevo che rimanesse tutto com'era. Adesso non potrei pensare la mia famiglia senza i bambini nati negli ultimi dieci anni, nonostante le distanze che ci separano.

takajiro said...

è un post delizioso, cara mia.
deliziosamente malinconico. deliziosamente consapevole. deliziosamente cinico. ed al tempo stesso deliziosamente angosciante. così come la mattina del 25, quando mia nonna sollecitava uno "sposalizio", come ancora lo chiama lei, esortandomi a darmi da fare....
"che hai già.....quanti anni hai già tu?!"...
"nonna, ne ho 30"
"ah, 30...pensavo 32. si beh, cmq è ora che metti la testa a posto, che non voglio mica andare via senza vederti sistemato"
ed io che sorridevo amaro, della sua tenerezza e del suo (guarda caso) delizioso volermi bene ficcando il naso.

SunOfYork said...

@takajiro: e vabè takajiro (non so perché, ogni volta mi viene di scrivere takashi) - organizziamo uno sposalizio tra me e te e facciamo contente le rispettive nonne? :)

ecco, questo sì che è angosciante, dirai tu...

:P
sun

takajiro said...

hai visto mai che invece diventa un gran divertimento!? ihihhi ;)

OneNightInPoang said...

applausi!

SunOfYork said...

qui c'era un commento di mammamsterdam che io ho letto nella mia casella di posta elettronica ma che non capisco perché, non figura qui sul blog.
e niente, volevo dire grazie a mammamsterdam se dovesse ripassare da questo post, è stato bello avere un po' di prospettiva sulle cose.

sun

MsGolightly said...

quante verità tutte insieme...e quanta universale comprensione!
Bel post...e gran bel blog.

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