*ovvero dalla penna di paperoga, un inquietante squarcio sui pensieri di ogni uomo medio
Arriva il momento, prima o poi, di cambiare casa. Ed è in questo preciso momento e nella successiva ricerca che ne seguirà che, oltre ogni ragionevole dubbio, si manifesta potente la diversità antropologica che, profonda come una voragine, separa ancora l'universo maschile da quello femminile.
Per la donna, cambiare magione assume i connotati di una straordinaria opportunità di affermazione della propria personalità. Per l'uomo è il più delle volte un cazzo in culo (scusate l'eufemismo) il cui fastidio è paragonabile solo ad una ventina di giorni consecutivi in preda ad un acuto prolasso emorroidale esterno (scusate il nuovo eufemismo).
La donna, in realtà, cercherebbe casa in continuazione. Anche quando sta bene in quella in cui vive, una parte del suo cervello
Ciò perchè in ogni donna c'è un'arredatrice di interni mancata, figlia di una mania di possesso e controllo che fa si che ogni ambiente potenzialmente abitabile debba essere ridisegnato dalla sua mente creatrice e tramutato in realtà dalle mani del suo uomo e dalla sua successiva ernia al disco da sforzo.
Ed è così che, quando si approssima il cambio di casa, la donna comincia a vagare per la città, saltellando e fischiettando come di fiore in fiore guardando duecentocinquanta case, facendo amicizia con l'agente immobiliare, instaurando rapporti amicali con proprietari di casa, in realtà però cassando quasi tutte le abitazioni per i difetti più microscopici, del tipo non mi sono piaciute le piastrelle della cucina, il posto è troppo fuori mano (leggi è addirittura a 200 metri dal corso principale) il soggiorno è più largo e meno lungo, o è più lungo e meno largo, o è lungo ed io lo volevo largo, o è largo ed io lo volevo lungo.
La donna prepara estenuanti tour de force, fatti di appuntamenti incrociati con 5-6 persone al giorno, soppesa e misura pro e contro, organizza tornei mentali ad eliminazione diretta tra appartamenti, e in tutto questo si cura ben poco di un aspetto che per gli uomini è invece un tantinello più essenziale: l'entità del canone di affitto. Vuoi mettere la bellezza dello scorcio di Duomo che si vede dalla finestra? O il vivere in un quartiere vivo e pieno di negozi? O il bagno che è proprio quello che volevo? Che ci frega a noi se costa 300 euro (si, TRECENTO) in più o in meno?
L'uomo no. L'uomo affronta questa via crucis sapendo che anzitutto dovrà confrontarsi con due delle creature più infernali che siano state vomitate su queste triste e nuda terra: l'agente immobiliare e il padrone di casa.
L'agente immobiliare è una specie di serpentello, smilzo e sgusciante quanto una biscia d'acqua, che è lì apposta per inchiappettarti. Spudorato trafficone, simpatico mentitore, con una faccia di bronzo da premio nobel, o da presidente del consiglio, appena adocchia qualcuno che ha fretta di prendere casa, si insinua mellifluo cercando di sbolognarti fior di baracche e/o stamberghe in centro storico a prezzi da villino bifamiliare in zona residenziale. Se bazzichi abbastanza spesso con questi tizi, sei quasi incline a rivalutare la dignità e la moralità del tuo lavoro di leguleio. Una volta agganciato all'amo il cefalo, essendo fedeli cani da guardia dei proprietari che gli affidano la locazione di case su case, in sede di stipulazione di contratto di affitto nelle loro sedi ti ritrovi davanti a pezzi di carta con condizioni capestro da loro spacciate come clausole standard con una tale paraculaggine che ti verrebbe da abbracciarli, prima di infilarli quel foglio di carta su per il culo. Alla fine, dopo la presa per il medesimo e la tentata rapina, devi pure pagargli una o due mensilità, così, per il servizio reso senza nemmeno rimborsarti il costo della vaselina.
Ma per fortuna ci sono i proprietari di casa che non si rivolgono all'agenzia. Quelli che non voglio mediatori, che i miei affari me li sbrigo da me, che non si regalano soldi a questi parassiti che si arricchiscono con percentuali da usura. E già, uomini tutti di un pezzo, gente che vuole guardare in faccia il futuro affittuario. Gente vera, insomma.
Sì, gente che ti fa venire nostalgia dell'agente immobiliare.
I proprietari di casa che non si rivolgono all'agenzia sono i peggiori di tutti. Ti ritrovi di fronte delle sottospecie di Mazzarò di verghiana memoria, gente che ha passato la vita ad investire ogni singolo centesimo nel mattone, rinunciando a vacanze, automobili costose, ad ogni sorta di divertimento o evasione, per accumulare un cospicuo numero di appartamenti di proprietà da affittare in giro per la città e campare di rendita. La loro "roba" è fatta di metri quadri su metri quadri, accumulati con crapuloneria e gestiti con le braccine corte di uno Scrooge moderno. Non vanno dagli agenti immobiliari non perchè non ne condividano il gusto per il silenzioso "agguato o il raggiro penalmente non punibile ma moralmente sì", ma solo perchè non concepiscono di dover dare una fetta del loro guadagno a gente che non si è minimamente sudata il proprio patrimonio immobiliare.
Quindi, i proprietari, la loro gozzoviglia e il loro gusto per il risparmio agghiacciante e il ricatto sotto-pelle, se li deve sorbire il futuro inquilino. E questo l'uomo lo sa benissimo, mentre la donna è ancora impegnata a sognare di notte il caminetto che ha visto in quel soggiorno, o le travi a vista della camera da letto.
Non solo l'incontro-scontro con i proprietari di casa avviene sugli aspetti economici dell'affitto (avete presente quando Zio Paperone contratta con qualcuno per due ore per limare 5 centesimi sul prezzo?). Il proprietario di casa va oltre, lui è uno d'altri tempi, pretende di vagliare i futuri inquilini non solo sotto l'aspetto della liquidità economica, ma anche sotto l'aspetto morale, del buon costume e persino del prestigio sociale. Ed ecco fioccare le richieste di "referenziati e residenti" come condizione imprescindibile per la sola visione dell'appartamento, il che tradotto significa nè più nè meno che "non voglio negri tra le balle". E poi domande tendenziose sulla tua vita privata, tipo se sei uno che fa feste fino a notte tarda, se ascolta la musica ad alto volume, e poi la domanda delle domande, che qui in Emilia assume un significato ancor più cruciale: che lavoro fai. Non è una questione solo economica, credetemi. Io faccio il simil-avvocato e guadagno meno di un operaio e molto meno di uno spogliarellista, e credo anche a giusta ragione, visto il culo triplo che si fa l'operaio (e sopratutto lo spogliarellista). Però se a domanda rispondo: faccio l'avvocato, il Mazzarò emiliano di turno si scioglie tutto, mi mette le braccia attorno al collo e mi guarda come un figlio. Un figlio che gli pagherà un affitto spropositato senza sconti di sorta, però un figlio.
La prossima volta che mi chiederanno che lavoro faccio, gli risponderò con un giro di parole del tipo faccio in modo che spacciatori e papponi non vadano in prigione, inoltre aiuto negri e musulmani a rimanere in Italia facendogli annullare l'espulsione. Non so se mi abbraccerà con lo stesso affetto.
E mentre l'uomo ancora affronta agenti immobiliari schivando le loro abili trappole, e si sottrae al fuoco di fila del proprietario che vuole conoscere l'intero suo albero genealogico per assicurarsi che non sia albanese, la donna è ancora là, a immaginarsi il soggiorno dei sogni, ad individuare la tonalità giusta per ridipingere la stanza da letto, a spulciare il catalogo ikea in cerca della libreria che più si confà all'ambiente e alla luce calda della lampada alogena che illuminerà il salotto.
E mentre l'uomo sbuffa sudando come un maiale trasportando scatoloni su scatoloni tra una casa e l'altra, affrontando ultimi piani e zone interdette al traffico, la donna è lì, a posizionare il tutto con maestria e senza che un filo di trucco le scappi dal viso. Contenta, di porre a fuoco il suo marchio sulla casa infine scelta, mentre l'uomo ancora arranca sulle scale, con una vertebra incrinata ed un principio di infarto, facendo attenzione a non rompere l'enorme accidenti di specchio nuovo di pacca, pesante e fragilissimo, come gli zebedei che nel frattempo egli si sarà fatto.
48 comments:
Sì, ma non si capisce perchè siete andati a vivere insieme.
ma convivi con un azzeccagarbugli?! condoglianze e solidarietà, che noi presunti giuristi siamo una razzaccia... ;)
però di buono c'è che avrai un sacco di tempo per goderti casa libera, che non guasta!
no! dai! le donne non sono così... no su! noi siam tanto meglio di così.
;-P
porzione: che cavolo stai dicendo, willis?
@porzione: avresti dovuto riportare qui l'appunto che mi hai fatto su fb, ci saremmo fatti due risate in compagnia (e poi magari trovavi anche qualcuno che ti spiegava l'uso dei possessivi ;-P)
avendo cercato disperatamente casa fino all'anno scorso, ho ben fresca la memoria dei padroni di casa e degli agenti immobiliari con cui ho avuto a che fare
ricordo quel periodo della mia vita come un incubno
posso solo dire questo: se ne sono pentiti TUTTI di avermi incontrata
TUTTI
complimenti pe rla collaborazione, mi piacete, siete una bella coppia letteraria
p.s. il culo a oprtare scatoloni me lo sono fatto anche io
In effetti tra ma e IL Perfido le parti sono un po' invertite
cioe' e' lui che da un anno sta disegnando la libreria col programnmino di IKEA
cioppy: idem come per porzione
lo so che c'è qualcosa di molto sbagliato in me: l'ultima volta che ho messo su casa con un uomo ero io che mi dilaniavo sull'affitto mentre lui guardava il (splendido va detto) panorama sognando di cene in terrazza....
oh due fra i miei bloggerschenonparlanodistrettaattualita` preferiti insieme in un melting pot culturale.
Sono gioioso!
eppure io una casa in affitto a un avvocato non glie la darei mai... pensa come ti inXXla ben bene al primo problemino :))
non sanno cosa rischiano!
prefe: la stretta attualità per me è trovare casa entro fine luglio ad un prezzo non da usura. ps. ed io mi chiedevo chi cacchio mi leggesse da Gainesville.
problemi lontani anni luce per me... non so se è più lontana la convivenza o la casa nuova. mmm...
Io sono tornata a vivere a casa mia (coi miei) che considero la casa più bella e figa del mondo, ma ben so da fresca univeristaria cosa vuol dire sbraitare contro agenzie e padroni di casa. E ti dirò, almeno quando hai un lavoro tuo e sei lavoratore e vaccinato le cose vanno abbastanza bene tra padrone d casa/ affittuario, quando sei studente, lì sì che prendi le inculate, Per dirti l'ultimo anno ho vissuto in una casa senza finestre nel bagno e nella cucina.
E pagavamo anche abbastanza.
Ho lavorato (anche) in agenzia immobiliare (ma non facevo l'agente sia benchiaro).
Mai ritratto di professione fu più accurato...
;-)
ok. ammetto di essermi riconosciuta dal "La donna" a "soddisfacente".
Vivo sola da un anno. Casa mia, che no è mia ma della padrona di casa, è ancora un cantiere aperto. Ogni 10 giorni, anche meno, sposto tutto, ho già cambiato colore alle pareti 3 volte. I soprammobili ruotano, così come i quadri e il divano che ha già girato tutti i lati della sala.
Il tavolo è itinerante.
E per me i negozi quali Ikea, Conforma, Castorama, Self, Mercatone Zeta, CosediCasa e simili, sono una vera e propria droga.
Ora vado che devo andare a comprare le cornici RIBBA :))))
Paperoga, il diffondere voci tendenziose e non rispondenti al vero è la base del seminar zizzania, arte della quale sono Maestro Jedi.
@portio: sì portio, però manco puoi far passare me per una simile masochista...:P
La donna descritta nel post è il ritratto sputato di mia madre... Arredatrice mancata che scassa gli zebedei al consorte, ahahaha!
P.S. Sun e Paperoga, ho sempre pensato che le vostre penne insieme possono fare grandi cose!!!
@yuki: vero, metamorfica yuki, l'ho sempre pensato pure io ma c'è voluta una vita prima di ottenere qualcosa ;)
@TUTTI: insomma, dato che quest'unione letteraria vi piace, potreste scegliere un pezzo qualsiasi dal catalogo della Kartell e farlo recapitare alla sottoscritta per festeggiare?
in particolare le sedie trasparenti, i lampadari a calotta colorati e il porta cd a forma di spirale (non quella anticoncezionale, sia chiaro)
sun
Io sono donna. E architetto.
Devo aggiungere altro?
Simo
Ampio trilocale 25 mq, angolo salotto, bagno cieco, luminosissimo, piano seminterrato, appena ristrutturato parzialmente nel 1980, vista particolare, adiacenze centro, comodo mezzi pubblici, 870 € mensili trattabili.
Questo è l'annuncio tipo. Arrivi sul posto e il rampante self-made man che ricopre il ruolo di agente si cristallizza nel suo sorriso contrattuale e ti fa notare che la vista particolare è quella sul cantiere della metro, che i mezzi pubblici non ci sono perché, appunto, la metro è ancora in cantiere, e che l'adiacenza è rispetto al centro del comune limitrofo. Il tutto sotto gli occhi caimani del padrone di casa a cui non importa che l'alloggio di fa schifo: comunque non te lo darebbe perché hai un tatuaggio sul polso destro.
sono da 8 anni un agente immobiliare autorizzato,in disarmo.Molto probabilmente finirò a lavare i piatti(les assiettes)guadagnando come un avvocato alle prime armi.Per la mia personale esperienza posso dire che tra colleghi squali che si divertono a sfuttare la stessa psicolabilità diffusa di cui si nutroni i partiti politici,gli irremovibili venditori scaltrissimi che fottendosene dei principi su cui si basa una stima immettono il proprio immobile sul mercato(di solito valutato dal cognato dello zio,geometro)a un prezzo non realizzabile,e gli aspiranti acquirenti,di solito in tour da 2 anni(a volte quando trovavo perdigiorno particolarmente insolenti mi mettevo ad armeggiare coi giochi del cellulare di fronte a loro)c'è da mettersi le mani nei capelli
http://www.youtube.com/watch?v=oyym5bMjN0A
p.s. resto convinto che la cosiddetta crisi del settimo anno della coppia derivi dal fatto che quando finiscono i lavori di ristrutturazione della casa acquistata ci si rompa nel vuoto progettuale
Questo post è da incorniciare.
posto su fb, bellizzimo ^^
@ross: possibilmente con una cornice BUBBLA :)
@enrico siringo: ecco, la prima volta che sto blog va su fb, e non è con un post della legittima proprietaria!
@soy:
diobono anche tu adori la Kartell ecco io le sedie trasparenti... io le ho! ed ogni volta che le guardo ed ormai son 6 anni... ogni volta gli dico (alle sedie) ma che belle siete?
che i kartell hanno un anima come le piante e bisogna parlarci che stanno bene. giusto? giusto! :D
@sid: oddio, sei la prima persona che conosco che ha *veramente* le sedie Kartell in casa, potrei pensare di venire da te giusto per vederle in un ambiente vissuto e non in negozio!
(ma poi vogliam parlare di quei lampadari FLY a forma di calotta in metalcrilato colorato - ne vorrei due, petrolio e arancio - che mi tolgono il sonno e che saranno il mio prossimo acquisto?)
sun
Le coincidenze sono mirabolanti. La mia ragazza è arredatrice d' interni, laureata in architettura, vende cucine Snaidero e casalinghi Kartell, sta cambiando casa e IO ovviamente dovrò occuparmi del trasloco ANCHE se non viviamo insieme. Come se gli altri che si scopa al lavoro non avessero due braccia anche loro.
(Non so se lo sapete voi ragazze, ma quando una donna ha una carriera lavorativa e porta a casa un sacco di racconti tipo "wow com' è carino l' architetto, e Roberto è così affabile, il Direttore invece è un stronzo del demonio, il receptionist è gay, Ilaria non la sopporto, Francesco è così sexy che gli presenterò Lisa ecc. ecc.."
Ecco, sappiate che il vostro uomo NON SOSPETTA che voi vi scopiate qualcuno là dentro.
Lui LO SA.
E' solo che spera di sbagliarsi.
Non si sbaglia.
LO SA.
Ma non ci può fare niente. Sinché non lo scopre, o lei non confessa, lui avrà sempre quell' espressione "mmmhhh", è quando sentirà parlare di qualcuno che fa le corna a qualcun altro, riderà di cuore.
Si chiama esorcismo.
Ma LO SA.
Io sono donna. E architetto.
E non sono la ragazza di Woland.
Tanto per chiarire.
E il racconto-tipo della ragazza di Woland non ha nulla di compromettente, secondo me.
Così, tanto per chiarire.
Simo
@Simo: sai che c'avevo pensato? :)
concordo con te, certi misfatti si compiono nell'ombra...
sun
Leggendo il quadretto desolante che hai descritto, mi è quasi venuto più di un dubbio sul mio essere donna.
Ma siccome di poche cose ho certezza nella vita, ma di questa ne sono assolutamente certa, vorrà dire che sono solo l'eccezione che conferma la regola.
E mi ritrovo in pieno in tutti gli eufemismi del caso in questione :-)
(ehi, qui siete tantissime ragazze. Non ha senso che mi sbugiardate. E' quello che il pubblico si aspetta)
(Piuttosto, Simo, chi ti dice che il fatto che non sia "compremettente" lo renda anche FALSO?)
(Se una ragazza non si scopa i colleghi di lavoro vuol dire che:
a)Fanno schifo
b)Hanno tutti la mania delle videocamere
c)Sudano dal palmo delle mani
d)Non hanno la macchina e il loro studio è troppo piccolo
e)Sono innamorate di qualcuno
f)Hanno un ragazzo rompicoglioni.
g)Vogliono scoparsi direttamente il capo.
Come vedete, le motivazioni "etiche" sono una e mezza. Poche, sul totale.
Occhio, non voglio assolutamente dare un valore morale in negativo alla cosa. Io sono d' accordo. Ma non dite -però- che me lo invento. Non saranno tutti così. Ma io questa genta LA CONOSCO.
Woland, non sono il difensore d’ufficio del mio genere, sempre per chiarire.
E non dico che ciò che pensi sia falso, solo non mi sembra la conclusione più ragionevole.
Dal racconto-tipo di cui sopra, mi sento legittimamente di dedurre che:
a)l’architetto è carino (n.d.r. è peculiarità della categoria);
b)Roberto è affabile (n.d.r. è peculiarità dei Roberti);
c)il direttore è stronzo (n.d.r. è peculiarità dei direttori);
d)il receptionist è gay (n.d.r. idem?);
e)Ilaria non è proprio sopportabile (n.d.r. conosco almeno un paio di Ilarie che…);
f)Francesco è un figo (n.d.r. mi candido a far concorrenza a Lisa).
Io che, COME TE, sono mediamente gelosa marcia, tenderei a diffidare dei silenzi.
Di ciò rispetto a cui il partner mi mette a distanza siderale.
Vivo anch’io in mezzo a “quella gente”, eppur non mi scopo i colleghi di lavoro (che impressione!), sebbene:
a)non siano repellenti, non tutti almeno;
b)non abbiano la mania delle videocamere;
c)non mi sembrino particolarmente sudosi;
d)abbiano la macchina e lo studio sviluppi una superficie di tutto rispetto;
e)non sia innamorata di qualcuno…beh…cioè…forse…non lo so…;
f)non abbia un ragazzo rompicoglioni;
g)non voglia assolutamente scoparmi il capo (bleah bleah bleah…).
Due parole in particolare sul punto f.
Il ragazzo rompicoglioni NON E’ AFFATTO un deterrente. Anzi. Toglietevelo dalla testa, o voi aspiranti fidanzati rompicoglioni.
E ciao.
Simo
(Io e la sintesi ci stiamo sulle balle, mi sa. Simo)
Oh, ti sbagli.
Un ragazzo rompicoglioni, per come lo intendo io, è uno di quei simpatici bovini proto-scimmieschi dal lavoro notturno che ti mandano all' ospedale con una chiave del 26 nel culo e un aborto "spontaneo" facilitato da una carovana di calci.
Se intendi quello che dice "uffy, sono geloso", quello già ORA CHE PARLIAMO non passa neanche dall' arco di trionfo.
E io non sono geloso. Sono tristemente leale. Io non mi scopo nessuna. Tu nemmeno. Fallo e ci vediamo all' inferno.
(Se mi dici prima che magari ti vuoi scopare qualcun altro e che lo posso fare pure io, ti dico se mi sta bene o no)(Si, se di te me ne frega fino a -toh- 7.2, Per un cazzo per i livelli superiori).
Una chiave del 26 nel culo è un ottimo deterrente, convengo.
Woland, appartieni a una specie da proteggere.
Beata chi ti si piglia!
Vado a fare segnalazione al WWF...
Simo
mi sfugge sul come siamo arrivati a questo...
Paperoga, a me lo dici?
Io volevo solo sottolineare che c'è chi riesce a portare a sublimazione quest'attitudine innata, facendone una professione.
Il concetto m'è un po' sfuggito di mano...
Simo
per caso, hai detto:
"sciopero il 14 luglio"?
http://davmozone.blogspot.com/2009/07/rumoroso-silenzio-contro-il-decreto.html
bellissimo questo tuo blog
ti seguo sempre in silenzio
ora magari inizierò a uscire
un pò allo scoperto
davmo makes houses
tutto verissimo! :)
hai ragione, io lo ammetto, mi piace vedere case, cambiare case, temo che non riuscirò mai a comprarne una all'idea che sarà per sempre!
Oh Woland ma cazzo anche io dovrò fare il trasloco alla mia ragazza. Ed anche io non vivo con lei. Solo che lei mi parla sempre male dei suoi colleghi di lavoro. Tutti, uomini e donne. Ed ha il brutto vizio di comprare, insieme alla madre, un quantitativo tale di cose all'IKEA da non riuscire poi a caricare il tutto in macchina. Si dimenticano di non avere un autotreno cingolato ma un giocattolino giapponese. E poi dovrò andarci io, a prendere le cose lasciate, magari sbronzo dopo un matrimonio. Ecco. Scusate lo sfogo.
quoto, riquoto e straquoto l'intero post
sono ancora in cura dall'ortopedico per riprendermi dall'ultimo trasloco
Sun, io ho il salone *pieno* di sedie trasparenti kartell. E c'ho pure una libreria a spirale. Piglia e porta a casa.
Sto cercando casa proprio in questi giorni (con le mie amiche, non con il mio ragazzo, quindi già c'è differenza) ma la descrizione di agenti e padroni di casa è veramente fantastica!
Io domani mattina dovrò conoscere la mia forsenuovapadronadicasa...speriamo non mi venga da ridere pensando a questo post! :)
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