Il problema, a volte, è che vuoi una cosa, e la vuoi fortissimamente, con tutta la disperazione di un adolescente e insieme l'ottusità di un adulto che non sa quando fermarsi. E allora ti ostini come se non avere quella cosa lì ti sottragga senso all'esistenza. E ci pensi, e pensi a come sarà bello quando l'avrai nella tua vita, e il solo pensiero di come sarà ti fa affrontare a testa alta gli sforzi necessari per averla e la frustrazione del non poterla avere hic et nunc, lo stesso hic et nunc che non stai vivendo perché inebriato da quella prospettiva di futuro che ti sei costruito in testa.
Io volevo una gonna a ruota.
Anzi, io non volevo una gonna a ruota - io volevo l'archetipo di gonna a ruota. Ne avevo parlato più o meno con tutti, sapevo esattamente come sarebbe dovuta essere: fondo nero, con dei fiori stilizzati solo su un lato, in basso, sui toni del cipria e del pesco, qualcosa insomma che sapesse di cineserie e primavera.
L'avevo mai vista questa gonna? No, avevo fatto tutto nella mia testa, come nella migliore tradizione femminile - e allora? E allora sapevo che c'era e l'avrei trovata. L'avrei indossata con delle ballerine nere e una magliettina nera con scollo a barca. La mia convinzione sul fatto che l'avrei trovata e mi sarebbe stata a pennello era incrollabile e coesa come un monolite nella tempesta, o anche come una donna kamikaze che cerca senza sosta una gonna a ruota nera con dei fiori di pesco. L'avevo cercata per un po', e stavo quasi iniziando a credere che forse avrei dovuto ridimensionare le mie aspettative, ché una cosa così bella non poteva esistere davvero.
Non la faccio troppo lunga: dopo un po' di tempo l'ho trovata e mi stava a pennello. Quindi l'ho comprata.
Ho aspettato l'occasione per indossarla e l'ho indossata.
Sono uscita di casa camminando leggera, con le gambe nude e la brezza che giocava leggera con gli orli. Sono arrivata alla fermata dell'autobus.
Lì per un attimo ho pensato che ero felice di avere quella gonna.
Poi si è alzato un refolo infernale, e mi son trovata con la gonna che mi copriva la faccia come quando gli ombrelli si girano al contrario per il vento.
E allora mi son detta che forse avrei dovuto apprezzare di più il mio adorato paio di jeans, ché rimanere col sedere scoperto non piace a nessuno. La gonna non so se la metterò ancora, ma la delusione è stata grande.
Io volevo una gonna a ruota.
Anzi, io non volevo una gonna a ruota - io volevo l'archetipo di gonna a ruota. Ne avevo parlato più o meno con tutti, sapevo esattamente come sarebbe dovuta essere: fondo nero, con dei fiori stilizzati solo su un lato, in basso, sui toni del cipria e del pesco, qualcosa insomma che sapesse di cineserie e primavera.
L'avevo mai vista questa gonna? No, avevo fatto tutto nella mia testa, come nella migliore tradizione femminile - e allora? E allora sapevo che c'era e l'avrei trovata. L'avrei indossata con delle ballerine nere e una magliettina nera con scollo a barca. La mia convinzione sul fatto che l'avrei trovata e mi sarebbe stata a pennello era incrollabile e coesa come un monolite nella tempesta, o anche come una donna kamikaze che cerca senza sosta una gonna a ruota nera con dei fiori di pesco. L'avevo cercata per un po', e stavo quasi iniziando a credere che forse avrei dovuto ridimensionare le mie aspettative, ché una cosa così bella non poteva esistere davvero.
Non la faccio troppo lunga: dopo un po' di tempo l'ho trovata e mi stava a pennello. Quindi l'ho comprata.
Ho aspettato l'occasione per indossarla e l'ho indossata.
Sono uscita di casa camminando leggera, con le gambe nude e la brezza che giocava leggera con gli orli. Sono arrivata alla fermata dell'autobus.
Lì per un attimo ho pensato che ero felice di avere quella gonna.
Poi si è alzato un refolo infernale, e mi son trovata con la gonna che mi copriva la faccia come quando gli ombrelli si girano al contrario per il vento.
E allora mi son detta che forse avrei dovuto apprezzare di più il mio adorato paio di jeans, ché rimanere col sedere scoperto non piace a nessuno. La gonna non so se la metterò ancora, ma la delusione è stata grande.
17 comments:
Oddio...Mi dispiace cara...Bè, se non altro non avrai deluso i passanti. Sempre che questo possa rincuorarti XD
Sun, parli di corda in casa dell'impiccato !!! Una gonna a ruota bellissima è entrata nel mio guardaroba in seguito ad un attacco di shopping compulsivo; inutile dire che solo davanti allo specchio di casa mi sono accorta che con la ruota il mio culo acquistava proporzioni maestose.
Quel tipo di ostinazione che ben descrivi ha strascichi ancora più amari quando è indirizzata ad un uomo!
@jack daniels: a far del bene (anche se involontario) non si sbaglia mai
@lucid dream: sì effettivamente anche su di me fa l'effetto Mami di Via col vento.
mi sa che l'ho scazzata proprio con questa gonna (a altro)
Da come l'hai descritta questa gonna deve essere bellissima.
Per una gonna così vale la pena di correre qualche rischio. Anche quello dell'effetto ombrello capovolto!
Potresti legarla con lo scotch alle caviglie. Se mai dovesse entrare uno spiffero d'aria, però, nulla ti salverebbe dall'effetto mongolfiera. Una scusa plausibile per vedere un pò il mondo a tariffa lowcost.
hanno applaudito?
siete soltanto partite con il piede sbagliato!!! con le gonne e' cosi', ci vuole tempo...dovete trovare il giusto feeling..
Culo di proporzioni maestose, gonne sollevate dal vento... parlate dei più belli archetipi dell'immaginario maschile come se fossero cose da nascondere. Come se un maschio si vergognasse di avere dei begli addominali scolpiti o di portare una maglietta che esalta i bicipiti. (sparo a caso, che non sono pratico di immaginario femminile... :-) )
@jane: sì, la gonna oggettivamente merita. devo ancora capire se ne è valsa la pena, ma come mi diceva sempre mia nonna quando avevo 14 anni "chi mostra gode, chi vede crepa"
(è una nota filosofa barese)
@cervello: oppure potrei mettere dei piombini negli orli, però poi rischio che mi cada mentre cammino :)
@farlocca: no, pur di non vedere le donne si sono alzate anche loro le gonne, e gli uomini si sono sollevati le magliette sulla faccia.
è un buon segno?
@punzy: mi sento consolata...
@anonimo: anonimo senti, se mi vai a far la spesa, giuro che faccio il bis.
(immaginario femminile, inteso come questa femmina: bel sorriso e uno sguardo capace di accarezzare le cose su cui si posa, nient'altro)
maddaiiiiii che alla fine è il bello della gonna a ruota, no!?
tra l'altro scopro ora che si chiama gonna a ruota!! non si finisce mai di imparare!
io ci riproverei tuttalavita!
Questo blog è una bella scoperta da parte mia. Un nuovo link da mettere fra i miei preferiti.
Brava!
Non scoraggiarti!
gia' ti vedo con la gonna a ruota nera e fiori di pesco che ti gusti un gelato mentre aspetti l'autobus.
(l'immaginazione erotica maschile galoppa ancora)
Ebbene sì, le gonne a ruota hanno questo terrificante difetto. Un capo di vestiario con simile un simile effetto denudante è un abitino stile impero che ho io: la gonna è troppo ampia, l'ho messo una volta per andare al cinema e ho camminato... con una mano avanti e l'altra dietro per evitare che si sollevasse!
Basta controllare il giorno prima le previsioni del tempo.
Ed evitare di camminar sopra i tombini.
Te lo dice una che la gonna non la indossa dal '94, però insomma, immagino che le femmine vere faccian così.
@gemma: è stato un refolo inatteso... te lo dice una che ha come unica religione ilmeteo.it :-)
(poi posso affermare con certezza di non essere una femmina vera nemmeno io, nonostante d'estate usi le gonne...)
sun
il fascino di una gonna non è paragonabile a quello di un paio di jeans. non desistere!
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