Vi è mai capitato, durante la pausa pranzo, di incrociare quei gruppi di uomini in grisaglia, di età indefinita tra i 30 e i 45, che escono da banche, studi e uffici del centro in gruppetti di 2-3 per andare a mangiare? Impeccabili, nei loro completi di taglio sartoriale, calze in filo di scozia e cravatte regimental. Come fanno? - dico io. Mai un rivolo di sudore che scorre sulle tempie, mai un bottone slacciato, ti immagineresti di vedere le loro camicie pastello ridotte a una sacra sindone nel momento in cui si tolgono la giacca e invece niente, nemmeno un'ascella pezzata, che pare abbiano installato un pinguino de longhi sotto i vestiti.
Ecco, quegli uomini lì, non sono il mio tipo e sono assolutamente fuori dalla mia portata, ma non posso comunque fare a meno di guardarli e immaginarli nei loro uffici inondati di luce, con grandi scrivanie in acciaio e vetro su cui sono appoggiati candidi mac. Oppure nell'atto di prendere un volo per Londra e andare a un incontro da J.P.Morgan. O di organizzare una partita di tennis tra colleghi nel finesettimana. O di sposare una ragazza slanciata e dotata di charme innato in un casale della val d'orcia. O di fare dei figli biondi che corrono tra le spighe di grano con i fiori nei capelli. O di organizzare un cenone di capodanno con parenti e amici in cui le posate sono d'argento e i bicchieri di cristallo baccarat. O di andare in giro per fiere dell'artigianato con la mano sulla spalla della loro donna, per assecondare il bisogno impellente di un tavolo in tek. O di avere un esarimento da superlavoro, scoparsi la segretaria secondo il più becero dei cliché, andare in crisi di mezz'età a 35 anni, separarsi dalla moglie dotata di charme innato a 36, perdere tutti i propri averi in un divorzio drammatico a 38 e fare dello scotch il proprio migliore amico a 40.
E a quel punto, nelle mie fantasie perverse, subentrerei io, la salvatrice degli uomini-catorcio.
(to be continued...)
Ecco, quegli uomini lì, non sono il mio tipo e sono assolutamente fuori dalla mia portata, ma non posso comunque fare a meno di guardarli e immaginarli nei loro uffici inondati di luce, con grandi scrivanie in acciaio e vetro su cui sono appoggiati candidi mac. Oppure nell'atto di prendere un volo per Londra e andare a un incontro da J.P.Morgan. O di organizzare una partita di tennis tra colleghi nel finesettimana. O di sposare una ragazza slanciata e dotata di charme innato in un casale della val d'orcia. O di fare dei figli biondi che corrono tra le spighe di grano con i fiori nei capelli. O di organizzare un cenone di capodanno con parenti e amici in cui le posate sono d'argento e i bicchieri di cristallo baccarat. O di andare in giro per fiere dell'artigianato con la mano sulla spalla della loro donna, per assecondare il bisogno impellente di un tavolo in tek. O di avere un esarimento da superlavoro, scoparsi la segretaria secondo il più becero dei cliché, andare in crisi di mezz'età a 35 anni, separarsi dalla moglie dotata di charme innato a 36, perdere tutti i propri averi in un divorzio drammatico a 38 e fare dello scotch il proprio migliore amico a 40.
E a quel punto, nelle mie fantasie perverse, subentrerei io, la salvatrice degli uomini-catorcio.
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