Sono giorni di saldi e
saldi significa lotte all'ultimo sangue, gomitate, spintoni, scene di isteria collettiva, reid tutti femminili del centro, tour de force nei centri commerciali ma anche nuove suggestioni per un doveroso post
post-natalizio (per chi si preoccupasse sto bene, ho smaltito la sbornia, ho superato le indigestioni di cibo e parenti e sono sopravvissuta a un incontro con dei blogger pugliesi). Quindi dicevamo. Saldi. Ora, dov'è che
in primis si buttano le donne? I negozi di scarpe. Una legge matematica dice che le scarpe acquistate a saldo non verranno mai usate per camminare. Sono puntelli psicologici, nevrosi irrisolte, desideri di femminilità, ma non sono scarpe in cui infilare i piedi. Il fatto è che l'abbassamento dei prezzi all'occhio femminile rende la scarpa più improbabile un oggetto di cui non può fare a meno. E questo è un fatto (se lo dico, mi sembra quasi credibile).
Poi. Dov'è che si buttano le donne
in secundis? A fare regali ai propri uomini. E quindi,
cravatte. La cravatta è un oggetto altamente erotico -provate a stringerla al collo del vostro uomo finché egli non acquista quel colore ciano magenta che spopolerà sulle passerelle della prossima collezione autunno-inverno, l'effetto è garantito- in più fornisce modi sempre nuovi per intrattenersi (un'equipe di scienziati di cambridge ha dimostrato attraverso complessi modelli matematici che una cravatta può essere annodata in 85 modi diversi, uno dei quali ideato dal pittore surrealista
Balthus a forma di serpente che ingoia un pianoforte a coda - ok, l'ultima è una cagata, vedete di non strangolarvi).
Da sempre (da ora) sostengo che la forma sia riflesso della sostanza,e che pertanto l'abito possa fare il monaco, perché parla della persona che lo indossa, raccontandone a grandi linee la storia. Perciò, bando alle esitazioni, a ogni donna (a ogni paio di scarpe) la sua cravatta (il suo uomo) e via col valzer.
Eleganti a tutti i costi. Lei: tra i trenta e quaranta, professionista stimata da tutti, perfetta in ogni circostanza, coacevo di psicosi, no figli, no alcool, no fumo, sesso?
no dai, che mi si scompigliano i capelli. Le scarpe dicono: rigorosamente anorgasmica.
Lui: top manager, vacanze in barca coi mocassini per non rovinare il ponte, domenica mattina golf, sì sesso (segretaria), no figli, sì alcool (a fiumi). La classica cravatta regimental dice: bomba a orologeria.
Alienati mentali. Ci sono quelli che si trovano sulla base di interessi comuni, quelli che si incontrano per via di conoscenze comuni e pure quelli che si accoppiano sulla base di patologie comuni. La coppia in questione vuole a tutti costi risultare
gggiovane, estroversa, divertente,
simpa. In realtà sono due pigne in culo per tutti e infatti gli amici non li invitano mai alle loro feste. Il verdetto della scarpa a cuore e della cravatta di topolino è: coppia patetica e inopportuna con gravi problemi psichiatrici (mi sembra di vederli. Lui, il tipico piacione che fa battute a raffica facendo calare il gelo tra gli amici e lei che ridacchia soddisfatta mentre le amiche alzano gli occhi al cielo ).
I parvenu. Lei: "ma com'è che se chiamano le scarpe che de quella tipa de sexendsity, quelle che se mette sempre cherri bredsciò? Le Manolo Blahnixxx?Chissà, se me le metto pò esse che riesco a sembrare più fèscion". Lui: "sono gay e le manolo me le vorrei mettere io, ma piuttosto che ammetterlo sopporto questa burina per tutta la vita".
I vecchi dentro. Badate bene, questo tipo di coppia non ha età, possono anche essere 20enni ma restano ugualmente vecchi dentro (sono quelli che quando si sta in comitiva hanno sempre sonno, sono stanchi, non apprezzano le battute a sfondo sessuale e preferiscono ordinare la pizza da casa anziché uscire - perché prendere freddo? - a fare una passeggiata). Nella fattispecie, le scarpe di lei dicono "Sono vecchia ma magari in prospettiva, se mi metto delle scarpe ispirate alla Versailles del Re Sole, sembro più giovane". La cravatta di lui: "sono vecchio, impotente e calvo. Meglio vivere con rigore la mia crisi di mezza età (poi domani mi compro una coupè e mi trovo un'amante giovane ma per stasera meglio non pensarci)".
Gli squallidi. Lei: "Sono vuota dentro però sono giovane e gnocca, magari se indosso delle scarpe stravaganti qualcuno penserà che ho carattere". Lui -lo stesso della coppia precedente, però la sera successiva con l'amante giovane- "sarà solo per una sera, solo per una sera, lo giuro, vale la pena ridicolizzarmi con una cravatta simile per un po' di trasgressione. E poi è carne giovane e mia moglie è in menopausa, non sto facendo niente di male".
Il terzetto. La scarpa di vernice combinata la cravatta nera vogliono dire una sola cosa: stasera osiamo un
threesome. E infatti i due trovano una guest star, anche lei in scarpa di vernice (ma con tacco rosso a forma di fulmine, a scanso di equivoci, perché sarà lei a dominare la serata) e se la spassano allegramente. E' un tipo di coppia difficilmente individuabile perché, quando privati della loro appendice (ricordate, la scarpa aperta sul davanti a scoprire le dita significa lascivia) sembrano una coppia ordinaria. Lei decolettè nero, lui classica black tie. MA. La vernice.
Wannabe trasgressivi. Il contrario di quelli di sopra. Ostentano trasgressione laddove gli altri la celavano. Tentano un terzetto ma con loro nessuno ci sta. Lui allora si mette un costume da batman e cerca di risvegliare gli istinti della moglie volando dall'armadio al letto. Risultato: frattura scomposta del femore sinistro. Lei, casalinga cinquantenne abbigliata come Deeta Von Teese, chiama l'autoambulanza tutta tremante. Quelli del 113 avranno qualcosa da raccontare ai loro nipoti.