Da qualche parte ho sentito che ammettere di avere un problema è il primo passo per risolverlo. E io, cari miei, un problema bello grosso ce l'ho, e ho tutte le intenzioni di affrontarlo: trattasi dei miei pantaloni di flanella rosa a quadrettoni grigi.
Io per partito preso non ho mai usato i classici pigiami, e, credetemi, non perché dorma nuda con due gocce di Chanel n.5 dietro le orecchie, no, no, col cacchio, d'inverno dormo intabarrata in dei tutoni osceni raffiguranti cappuccetto rosso acquistati da mio padre con lo scopo preciso di rendermi inappetibile e antierotica persino per il più infoiato dei maschi, mentre d'estate sfoggio una mise ancora più deprimente composta da mutande e magliette lise di squadre di calcio sfigate (no, il Bari non è una squadra sfigata, inutile che lo scriviate nei commenti). Dunque, dicevo, non uso pigiami, e non perché l'essere seducente sia una mia istanza primaria, diciamo pure che me ne frego del tutto: se calcolate che fino a maggio dormo sepolta dal piumone da cui spunta solo un delicato piedino n.39 -per tutti gli uomini che hanno dormito, dormono e dormiranno con me: so che è un gesto carino e pieno d'affetto, ma non provate a ficcarmi il piede sotto il piumone perché lo uso come termostato in modo da regolare la temperatura corporea, e passi la prima volta che vi svegliate per andare in bagno, vedete la zampaccia che spunta, vi intenerite e me la coprite, passi la seconda, che ridacchiate, pensate che io sia una simpatica mattacchiona e me la coprite di nuovo, alla terza divento una bestia e vi ammazzo nel sonno. Se a questo aggiungete che porto dei calzettoni di lana fino al ginocchio che talvolta sono anche bucati, che tendo ad assumere nel letto la classica posizione "a quattro di bastoni" e che russo* -ebbene sì, càpita quando hai tonsillite cronicizzata, deviazione del setto, turbinati ingrossati e sospetti polipi nasali- capirete che non ho bisogno di sottovesti in chiffon nè per sentirmi donna (ne sono tristemente consapevole a prescindere) nè per sedurre un uomo (se ti vogliono, puoi metterti uno scafandro da palombaro, vai bene lo stesso).
Quindi qual è il mio problema con il pigiama? Il mio problema con il pigiama è più o meno quello che hanno i tossici con le droghe. Non lo posso usare troppo spesso perché mi proietta in una dimensione che amo sopra ogni cosa e da cui non vorrei mai uscire, cioè quella della sciattona malaticcia, e dal momento che le sciattone malatticce per definizione non sono produttive, mentre nella vita adulta ti è richiesto di produrre, so che se la mattina mi sveglio avendo il pigiama addosso le possibilità che io mi alzi dal letto e mi metta a lavorare sono pari a quelle che un uomo, dopo aver letto il capoverso precedente, mi inviti a uscire: nulle.
Cerco, quindi, di regolamentare l'uso del pigiama limitandolo ai pochi momenti della mia vita in cui non mi viene richiesto di produrre alcunché nè di rendermi presentabile per nessuno, vale a dire all'incirca una domenica al mese. E quindi in quell'occasione indosso i miei pantaloni di flanella e ciondolo per casa molle come un budino, sorseggio tisane rilassanti, faccio lunghissime colazioni con pane tostato e marmellata di more, provo tutti i tipi di cremine per le mani, mi faccio la ceretta ma solo a una gamba (con gli effetti devastanti che tutte potrete immaginare sulla sincronizzazione della ricrescita) perché poi mi annoio e mi appisolo sul divano con un plaid di pile, mi sveglio, mi faccio un caffè, leggo l'oroscopo di Breszny, maledico Brezsny, metto su Capossela, fisso le pareti. Poi, stanca non so neanche io di cosa, decido che ho bisogno di rilassarmi, quindi mi sdraio di nuovo sul divano e decido tutta contenta di vedere un film in streaming. Quale?
Oggi, domenica 21 Febbraio 2010, la scelta è sciaguratamente ricaduta su Baciami ancora di Muccino, e ancora mi girano per aver sprecato due ore dietro a una simile stronzata.
Ma se ne parlerà nel prossimo post. Ora vado a godermi l'ultima ora del mio privatissimo pigiama party.
[segue...]
*Mamma, papà, se mi leggete, state tranquilli. So che non volete che mi alieni nessun individuo di sesso maschile, ma fidatevi, qualche pazzo che sorvolerà su questo piccolo difettuccio prima o poi lo troviamo. Oppure potrei assordarlo con degli spilloni.