"I love you"
"Please shut up"*
"Please shut up"*
Una volta Hemingway, forse per gioco, forse per sfida, se ne uscì dicendo che è possibile scrivere un romanzo in sole sei parole. Effettivamente nel suo caso ("For sale: baby shoes, never worn" - Vendesi: scarpe da neonato mai indossate), si raggiunsero vette di intensità notevoli. Dopo di lui, ci abbiamo provato in molti, con risultati più o meno interessanti. Nella fattispecie, la sottoscritta ci ha provato più e più volte,* con l'unico risultato di diventare talmente ossessionata dal numero 6 da iniziare a credere che il mondo intero sia descrivibile attraverso una matrice 6x6. Lo so che sembra una pazzia ma invito tutti voi a provare (ecco, ad esempio le ultime due frasi sono composte da sei parole l'una, giusto per mostrarvi quanto sono patologica). Ad ogni modo la six word story in apertura è emblematica di un certo atteggiamento, cioè quello di scappare di fronte alle dichiarazioni troppo esplicite, di qualsiasi tipo esse siano. Di fatto, sono convinta di essere una donna (?) affetta da un particolare caso di ansia da prestazione, un caso che non coinvolge problemi di natura - diciamo - idraulica, ma mentale. L'istinto alla fuga, infatti, si palesa ogni volta che qualcuno mi dichiara (nell'ordine):amore/amicizia/stima/simpatia/ammirazione(raro)/affetto/attrazione, dipanandosi secondo dinamiche perverse quanto variegate ma che pressappoco sottendono tutte lo stesso problema: sono una di quelle cagasotto che sbarellano ogni volta che sentono nell'aria il profumo di alte aspettative sulla propria persona. Ricordo una volta che un tipo mi disse "ti amo" e io gli risposi "sì che è tardi". Lo feci inconsciamente, avevo davvero capito "andiamo", però ora come ora mi sembra freudiano. Come corollario, abbiamo l'assoluta incapacità di dichiarare (nell'ordine):amore/amicizia/stima/simpatia/ammirazione(raro)/affetto/attrazione. E infatti sono una di quelle donne che non dicono mai ti amo (è un fatto di par condicio, quindi è inutile che voi drogate di ti amo mi veniate a dire "prova, vedrai che ti piacerà"). Le altre donne, invece, queste due fatidiche parole le usano eccome, e le usano principalmente in questi contesti (in ordine di tragicicomicità):
1) ti amo: tu lo ami, punto e basta. Sei una persona sana quindi smettila di leggere questo blog e possibilmente vai a procreare altre persone sane in grado di dire ti amo.
2) ti amo: vorrei ottenere qualcosa da te (tipo: il matrimonio/un diamante di fidanzamento/andare all'ikea di domenica/ fare un figlio) ma è veramente dura e quindi mi gioco il tutto per tutto;
3) ti amo: mi hai fatto un regalo costoso e io non ho assolutamente niente da darti in cambio, quindi ti intontisco con qualcosa di assolutamente fuori luogo;
4) ti amo: è il nostro anniversario e mi sono ubriacata di champagne;
5) ti amo: è capodanno e vorrei proprio che fosse romantico, non come l'anno scorso che l'abbiamo passato sul divano a guardare i programmi fessi in tv;
6) ti amo: è il mio intercalare preferito
7) ti amo: stiamo perdendo tempo e io vorrei fare sesso prima di andare in menopausa, quindi velocizzo un po' le cose, perdonami;
8) ti amo: stiamo facendo sesso e ho le endorfine in circolo, sono narcotizzata, ma in realtà te lo dico perché non mi va che pensi che io sia una facile che vuole solo fare sesso;
9) ti amo: ho fatto sesso con un altro, sono divorata dai sensi di colpa e cerco disperatamente di mettere tutto a posto;
10)ti amo: non ti amo più da mesi e non so come dirtelo.
Mi rendo conto solo ora che gli scenari che sono stata in grado di immaginare sono 10: questo non rientra nella logica dominante del 6, quindi per favore, proponetemi altri contesti in modo da arrivare a un multiplo perché oltre alle aspettative sulla mia persona, non reggo nemmeno l'entropia.
1) ti amo: tu lo ami, punto e basta. Sei una persona sana quindi smettila di leggere questo blog e possibilmente vai a procreare altre persone sane in grado di dire ti amo.
2) ti amo: vorrei ottenere qualcosa da te (tipo: il matrimonio/un diamante di fidanzamento/andare all'ikea di domenica/ fare un figlio) ma è veramente dura e quindi mi gioco il tutto per tutto;
3) ti amo: mi hai fatto un regalo costoso e io non ho assolutamente niente da darti in cambio, quindi ti intontisco con qualcosa di assolutamente fuori luogo;
4) ti amo: è il nostro anniversario e mi sono ubriacata di champagne;
5) ti amo: è capodanno e vorrei proprio che fosse romantico, non come l'anno scorso che l'abbiamo passato sul divano a guardare i programmi fessi in tv;
6) ti amo: è il mio intercalare preferito
7) ti amo: stiamo perdendo tempo e io vorrei fare sesso prima di andare in menopausa, quindi velocizzo un po' le cose, perdonami;
8) ti amo: stiamo facendo sesso e ho le endorfine in circolo, sono narcotizzata, ma in realtà te lo dico perché non mi va che pensi che io sia una facile che vuole solo fare sesso;
9) ti amo: ho fatto sesso con un altro, sono divorata dai sensi di colpa e cerco disperatamente di mettere tutto a posto;
10)ti amo: non ti amo più da mesi e non so come dirtelo.
Mi rendo conto solo ora che gli scenari che sono stata in grado di immaginare sono 10: questo non rientra nella logica dominante del 6, quindi per favore, proponetemi altri contesti in modo da arrivare a un multiplo perché oltre alle aspettative sulla mia persona, non reggo nemmeno l'entropia.