Yes, darling. Life sucks

Learning how to cope since 1982




Sì, lo so, la notizia che i valvassini non sono mai esistiti vi ha sconvolti. In effetti ha sconvolto anche me, che ho sempre pensato fossero i più simpatici della famosa triade vassalli valvassori e valvassini, ma tant'è, lo dice pure wikipedia.
Sono cose belle e comunque di una certa utilità per la vita. Sfido chiunque a dire che non si fa una porca figura ad esordire in una conversazione davanti al bancone del bar dicendo a sproposito, sapete, i valvassini non sono mai esistiti.

Dunque, chiusa la parentesi di delirio, il fatto è che pensavo al feudalesimo in campo accademico.
Sul bel vertice aguzzo della nostra bella piramide piazziamoci seduto l'Individuo X, che forse qualcuno invidierà per svariati motivi, ma io sinceramente mi sento di compatire visto quant'è aguzzo quel vertice.
Ora si dà il caso che l'Individuo X rappresenti la cultura italiana dagli anni '60 in poi. Anzi più che rappresentarla, la incarna. Meglio ancora, lo è.
Sotto la sua egida, uno stuolo di intellettuali di varia taglia, professori universitari, ricercatori, umanisti naif, imbroglioni, truffatori, maghi, falsi predicatori, questuanti.
Persino Dio se spera di fare qualcosa in ambito accademico deve entrare nelle Sue grazie.
Bene, immaginiamo una situazione del tipo: Individuo X incontra nel suo studio Individuo Y - aka P.P., Pesce Piccolo - per discutere un argomento Z (è vero, questa cosa dell'argomento Z la potevo pure omettere ma faceva troppo figo e non ho resistito).
Segue lungo incontro in cui si lanciano alcune idee per un certo progetto (cioè, l'Individuo X lancia alcune idee, l'Individuo Y riporta una contrattura al collo per il vigore con cui annuisce tutto il tempo).
L'incontro sta per volgere al termine. L'Individuo X invita l'Individuo Y a seguirlo un attimo in biblioteca prima di accommiatarsi. Si avvia verso il portone dello studio, mano sulla maniglia si volta e dice:
"Ah bè, se vuole può portarmi la borsa", attendendo una risposta come "Certo, gliela porterò con la lingua mentre piroetto a testa in giù".
Fatto sta che il Pesce Piccolo, intontito dalle esalazioni di inchiostro che provengono dai codici medievali stipati nei cassetti dell'Individuo X, interpreta una chiara richiesta come un'offerta e risponde:
"No grazie, non si preoccupi. La porti pure lei".
L'Individuo X lo guarda in tralice, poi torna indietro e piglia la valigetta di cuoio.
Cacchio se si sta bene tra i servi della gleba.

  • quando tra un buco e l'altro i tossici sotto casa ti guardano in faccia e ti dicono "azz però, che brutta cera", forse è il caso di darci un taglio con le nottate insonni, di pigliarti un sonnifero e dormire per 120 anni di fila;
  • mai accettare di vedere la propria famiglia per intero in webcam se si hanno gli ormoni scombussolati - crederai di amarli e nella migliore delle ipotesi rischierai di soffocare nei cleenex, sennò morirai annegata nelle tue stesse lacrime davanti ad un monitor, e chi ti troverà, sola e sfatta, penserà di te "non solo era cessa ma anche patetica";
  • se puoi, evita di uscire durante i primi caldi: ci sono ragazze inspiegabilmente già abbronzate, depilate e in ultima analisi, magnifiche, mentre tu dormi ancora col piumone, la ceretta la farai nè prima nè dopo agosto, e sei così pallida da sembrare catarifrangente;
  • non mandare sms troppo carini al tuo lui/lei o penserà che sei sbronza e lo/la stai tradendo. ricordati sempre di usare bastone e carota q.b. (e tieniti pronta alle battute su bastoni e carote, perchè qualcuno forse le farà);
  • se malauguratamente ti trovi a parlare davanti all'Accademia della Crusca e altri fondamentalisti simili, astieniti dal rivolgerti all'anziano presidente dicendo "come butta zio" e/o dall'usare parole inglesi quando non servono. Tools informatici, approccio top down o bottom up, strategie "corpus driven". N'altra parola inglese e ti sei fottuta il futuro. In caso avessi qualche speranza.
  • il ferro da stiro è uno strumento del diavolo, o meglio, il ferro da stiro E' il diavolo in persona, sceso sulla terra per farti scontare i tuoi peccati;
  • ai convegni di linguistica applicata e a tutte le occasioni accademiche ufficiali c'è sempre cibo scadente, però ci sono delle buone caramelle alla frutta e ti puoi divertire un mondo schioccando le dita per svegliare il professore accanto a te che è caduto in uno stato di incoscienza semicomatosa durante un interessantissimo intervento sui markers conversazionali;
  • la vita in diretta fa schifo (questo già l'ho detto in un'etichetta), ma non è che in differita sia molto meglio.

S _ A _ _ L O

Ve lo dico io, cari i miei insigni italianisti, che già immagino il fumo che vi esce dalle orecchie per lo sforzo. La parola in questione è SCAPOLO: "scapolo" da ex capulus, colui che si è liberato "dal cappio".

E' per queste piccole gioie che ringrazio il signore iddio nostro (sempre sia lodato) di aver compiuto quegli stessi studi umanistici che pure mi porteranno, barbona, a morire di stenti sotto i portici bolognesi, unica consolazione un fiaschetto di lambrusco e qualche perla linguistica da regalare ai tossici.

Dura un momento: poi riprendo a far roteare il lazo da brava bovara. La mandria di uomini corre, corre disperata, ma per qualcuno non c'è scampo.

Esistono solo due cose al mondo in grado di farmi uscire dai gangheri, le cosiddette due T: la Tecnologia e Trenitalia.
Sulla prima rinuncio anche a parlare. Ventilatori che prendono fuoco, la radio che si sintonizza solo su radio maria, canzoni che compaiono miracolosamente sull’Ipod, la tv che si accende quando apro la porta, il portatile che si resetta senza motivo, sono tutti eventi che hanno chiaramente in sé la scintilla mistica del divino.
Ma trenitalia no.
Trenitalia è un castigo mandatoci da Cristo in persona per farci capire che dobbiamo starci alle case nostre spezzati di gambe. Perchè Cristo parla come mia nonna.
Oggi ero a Roma. Volevo essere a Bologna nel primo pomeriggio.
Volevo. Desideravo.Bramavo.Credevo. Dovevo.
Ma non potevo.
Evidentemente i piani di qualcuno lassù erano diversi. La Voce sempre foriera di enormi catastrofi annuncia i primi 90 minuti di ritardo.
L’intercity 704 per Venezia Santa Lucia partirà con un ritardo di 90 minuti. Dei manifestanti stronzi hanno occupato la stazione di Vattelappesca quindi amen. Prendete, impacchettate e portate a casa. Per eventuali reclami fottetevi. Trenitalia non si scusa per il disagio recato, pigliatevela coi responsabili.
Maledetti cannaioli, ma non eravate tutti al concerto del primo maggio a sbronzarvi, baciarvi, drogarvi, copulare ecc. A fare quelle robe da ggiovani insomma?No, eh?

Tempo mezz’ora e i minuti di ritardo da 90 diventano 140. "Bene, almeno ora siamo in media" - penso.
Arriva l’immancabile UTIDT ossia l’Utente Trenitalia Ignaro di Tutto aka CNSUC, il Cretino che non sa un Cazzo.
CNSUC – guardando il tabellone delle partenze - : "tutti i treni sono in ritardo"
Sun Of York: "snort sgrunt uff"
CNSUC: " io dovevo andare a Bologna ma il mio treno ha 140 minuti di ritardo, come devo fare?"
Sun Of York: aaaargh
CNSUC: "anche lei deve prendere quel treno?"
Sun Of York, in assetto da jihad, mentre tenta di farsi esplodere ingoiando un intero pacchetto di mentos e traccannandoci su un bel sorso di coca cola light : iatàààààà
CNSUC: "le serve per caso un esorcista?"
Sun of York: "sì, la prego buon uomo".


Qualche giorno fa ho fatto un sogno premonitore.
Dormivo il sonno dei giusti nel mio letto quando ad un tratto un controllore FS faceva irruzione nella mia stanza svegliandomi con un brutale “Biglietto prego”.
Sun Of York: "biglietto per cosa?"
Controllore – tastando qualcosa nella tasca - : "non faccia la furba lei. Il biglietto per VIVERE".
Sun of York: "Ah certo. Io ho il biglietto per la vita di seconda classe".
Controllore, alzando il sopracciglio : "non avevo dubbi".

Se ne va. Lo sento ripetere nella stanza accanto il celebre ritornello col suo tono metallico standard:
"Biglietti prego"
Una voce tremante: "mi spiace, non ce l'ho, la prego..."
Silenzio.
Poi un colpo di pistola. Un pendolare in meno.

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