Visto? Che avevo detto io? Oggi è un giorno no. Il sole se n'è andato, il mal di denti è restato, Agata non ha dormito e si è svegliata a intervalli di un'ora urlando. Non so se rendo l'idea di cosa può essere un risveglio ogni ora con una sirena spiegata nelle orecchie, comunque vi assicuro che è uno stress sufficiente per tre vite. La nottata era cominciata più o meno come al solito, cioè storta, con lei che si è addormentata alla tetta mentre io guardavo Kramer contro Kramer su Sky e già c'avevo l'empatia a mille per Meryl Streep che abbandona il figlioletto biondo (pure biondo, insomma, capite le analogie erano troppe perché non ci cascassi). Anzi, non ero solo genericamente empatica, proprio dentro di me sostenevo razionalmente il suo gesto con motivazioni lucidissime tipo, se io dopo tredici mesi di maternità sto così ai piedi di cristo, pensa quella poretta come doveva stare dopo 5-6 anni, ecc. ecc. Per spiegare un po' meglio la situazione psicologica in cui versavo, dirò solo questo: avete presente quando Dustin Hoffman dice al figlio (lo dice molto meglio di così, ma tra mezz'ora devo prendere La Pazza al nido e non c'ho tempo di cercare la citazione), no mamma non se n'è andata per colpa tua, è che io ho cercato di renderla una persona diversa da quella che è. Ecco, a quel punto lì, io stavo urlando no brutto stronzetto biondo, è colpa tua, TU le hai succhiato la vita a quella povera crista. Insomma, stavo compilando il manuale dei pensieri peggiori che una madre possa fare - un manuale di mille e mille pagine - e ancora non era successo niente (non aveva voluto mangiare, ok, ma questa è prassi), al che io e il papà della pazza, che ogni tanto ancora ci illudiamo di poter restare mezz'ora da soli a collassare sul divano, abbiamo la geniale idea: visto che dorme, mettiamola nel lettino! Bravi! Due geni. Comunque, mi alzo con lei in braccio, con delicatezza adatta a una principessa, a passettini minuscoli mi avvio verso la camera, l'appoggio nel lettino e - non facciamola lunga - tac! lei si sveglia urlando. Da allora è tutta un'escalation di delirio notturno: pianti, urla, rotolamenti vari, il papà spodestato nella cameretta che alle tre di notte si alza come uno zombie per venire ad assicurarsi che la pazza non urli perché la sto picchiando, ma perché semplicemente le girano e non vuole accettare che la notte si debba dormire, insomma mica la chiamo La Pazza senza motivo. Il tutto condito da una tosse gracchiante stile vecchio fumatore incallito che la sveglia (e mi sveglia), non appena si addormenta. E quest'è quanto.
Anzi no, stamattina al nido ho incrociato la mamma della bimba che fa l'inserimento con mia figlia che si lamentava perché Sua Figlia stanotte si è svegliata ben una volta per mangiare (un biberon da 200 ml di latte, una roba che mia figlia beve in tre giorni).
Vabè, ora è proprio tutto, vado a drogarmi di tachipirina che di questi tempi è il massimo di trasgressione che posso permettermi.